Home I lettori ci scrivono Dirigenti che torneranno a fare i docenti: ripercorriamo la vicenda

Dirigenti che torneranno a fare i docenti: ripercorriamo la vicenda

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In merito ai vari articoli pubblicati sulla vicenda dei dirigenti che, non avendo superato la prova preselettiva, dovranno tornare a svolgere il ruolo di docenti, vorremmo riportare la questione nel giusto alveo della normativa vigente. Per chi non è al corrente della vicenda tracciamo una breve cronistoria.

Con D.D.G. 1259 del 23/11/2017, il Ministero dell’Istruzione varava una procedura concorsuale atta al reclutamento di 2324 dirigenti scolastici (poi ampliato a 2900). Il regolamento concorsuale prevedeva che, in caso di un numero elevato di concorrenti (ne sono stati ammessi a partecipare alla prova circa 25 mila), ci sarebbe stata una prima selezione fatta con una prova preselettiva costituita da 100 domande a risposta multipla estratte da una banca dati di 4000 quiz (inerenti gli argomenti relativi alla legislazione scolastica), pubblicata almeno 20 giorni prima della prova. Veniva ammesso a sostenere la prova scritta il concorrente che raggiungeva un punteggio tale da essere inserito tra i primi 8700 classificati (pari al triplo del numero dei dirigenti da reclutare). Chi non superava la prova non veniva ammesso a sostenere la prova scritta. In seguito al risultato della prova preselettiva, molti degli esclusi facevano ricorso e, per l’effetto dell’accoglimento dell’istanza cautelare, venivano ammessi, con riserva, a sostenere le prove scritte e poi gli orali. Dopo l’espletamento delle prove, n.74 ricorrenti vennero inseriti con riserva nella graduatoria pubblicata in data 1 agosto 2019 con D.D.G. 1205 del 2019 (al loro nominativo venne aggiunto un asterisco che faceva riferimento alla riserva di legge). La sede assegnata a questi ricorrenti (che in seguito per brevità chiameremo “asteriscati”) veniva congelata in attesa della sentenza definitiva. In seguito all’accoglimento del loro ricorso relativo alla sede congelata, e sempre nell’attesa che si concludesse l’iter giudiziario, gli asteriscati hanno potuto insediarsi nelle sedi scolastiche loro assegnate.

È quindi evidente che la loro posizione era sub iudice sin dall’inizio in attesa della definitiva sentenza tanto è vero che hanno firmato il contratto con la cosiddetta clausola rescissoria risolutiva. In seguito alle sentenze del TAR e del CDS, si è arrivati alla conclusione che gli asteriscati non avevano diritto ad essere inseriti nella graduatoria definitiva pubblicata dal MI e che devono essere depennati dalla stessa, ritornando a fare i docenti. La giurisprudenza ha posto fine ad una vicenda che era ben chiara fin dall’inizio. I concorrenti che non hanno superato la preselettiva conoscevano bene il regolamento concorsuale e sapevano che, in caso di mancato superamento della prova, non potevano accedere a quelle successive. La normativa è chiara: ai sensi dell’art. 28 del D. Lgs 165/2001, per accedere al ruolo dirigenziale bisogna superare un concorso per esami indetto dalle singole amministrazioni e gli asteriscati non hanno superato il concorso indetto. Il CDS non ha accolto nemmeno le ulteriori doglianze: l’effetto preclusivo del provvedimento di non ammissione emesso all’esito del mancato superamento della prova preselettiva non fa assorbire il superamento delle prove d’esame, dell’anno di prova e nemmeno il principio di conservazione degli atti. Il 27 ottobre è stata respinta l’ulteriore riproposizione della cautelare: i giudici hanno affermato che non emergono elementi che depongano nel senso di ritenere che alcune sentenze impongano all’amministrazione di agire ai fini di una rivalutazione della posizione dei ricorrenti. Pertanto anche la pretesa di essere conservati in servizio decade dal punto di vista giuridico.

Nella sentenza n. 06804 del 25 febbraio 2022 il MI è stato invitato (non obbligato e non poteva essere altrimenti) a voler considerare la possibilità di riproporre la prova preselettiva e mettere gli asteriscati in coda agli idonei ancora presenti in graduatoria. Il MI ha ritenuto di non accogliere il suddetto invito perché è contraddittorio nei termini: come si fa a far sostenere la prova preselettiva (mantenendo in servizio gli asteriscati) e metterli in coda agli idonei? Ma c’è di più, cosa succederebbe se alcuni di loro non dovessero superare la ripetizione della prova? Darebbe sicuramente luogo ad altri contenziosi. Aggiungiamo che ripetere la prova preselettiva è un precedente pericoloso. Infatti sarebbe un modo (già sperimentato) per bypassare la prima prova e una lesione dei diritti dei concorrenti che non hanno superato lo scritto e l’orale che avrebbero diritto (anche loro) a ripetere la prova non superata a maggior ragione visto che i risultati di queste due prove sono stati molto contestati mentre la preselettiva era una prova oggettiva e le soluzioni ai test erano già note a tutti i concorrenti.

Ci rendiamo conto che è contraddittoria, altresì, la cautelare concessa a due asteriscati fino al 31 gennaio 2023 per motivi logistici. Le scuole non possono essere dirette (per anni) da chi non ne ha diritto, non può diventare un bottino ciò che si è ottenuto grazie alla prassi (utilizzata con spregiudicatezza in tutti i concorsi) di utilizzare le cautelari e i procedimenti giudiziari per bypassare le norme concorsuali. Siamo convinti che nella data del 31 gennaio il CDS farà rispettare le sentenze che vedono gli stessi asteriscati soccombere nel giudizio di merito.

In conclusione, nonostante la riproposizione di numerose domande cautelari (a nostro parere strumentali), gli asteriscati non hanno diritto a restare nella posizione dirigenziale. Non si comprende, quindi, per quale motivo continuino a ripetere le stesse lamentele, proponendosi come vittime di un sistema giudiziario che loro stessi hanno utilizzato per i loro scopi ma che in seguito alle sentenze definitive ha semplicemente fatto rispettare le regole.

Chiariti gli aspetti giuridici ci sono due questioni che ci preme sottolineare perché ci stanno a cuore.

La prima è di natura squisitamente morale: un dirigente è tenuto a far rispettare la legge, legge che invece gli asteriscati hanno tentato di aggirare ergendosi addirittura, come detto, a vittime del sistema.

L’altra questione riguarda il danno che gli asteriscati hanno arrecato a molti colleghi, perché non corrisponde al vero il fatto che non sottraggono posti a nessuno. Infatti le continue riproposizioni delle domande cautelari (prodotte strumentalmente, a più riprese, da tutti gli asteriscati) non ha permesso al MI di nominare in ruolo lo scorso primo settembre un pari numero di colleghi che erano in graduatoria e in posizione utile per l’immissione nel ruolo dirigenziale. Questi colleghi hanno perso anche più di una annualità nella posizione dirigenziale con conseguenze anche dal punto di vista personale, professionale e previdenziale.

Inoltre l’inserimento degli asteriscati nella graduatoria di merito l’ha falsata provocando l’assegnazione di sedi completamente diverse rispetto a quelle che sarebbero state assegnate con una graduatoria correttamente pubblicata. Alcuni colleghi sono stati costretti ad accettare sedi scolastiche molto lontane dalle loro residenze, altri sono stati costretti a rinunciare all’incarico.

In altre parole, chi non ha superato il concorso è riusciti a svolgere una funzione direttiva per più anni scolastici, mentre altri, che hanno superato le tre prove concorsuali, sono stati depennati (e hanno dovuto rinunciare ad un ruolo a cui avevano diritto dopo aver studiato per anni), a causa di una graduatoria falsata proprio da coloro che non avevano superato il primo livello della prova concorsuale.

Auspichiamo pertanto che i giudici non tengano vive queste posizioni illegittime attraverso la concessione di ulteriori sospensive cautelari e che, al contrario di quanto richiesto da alcuni sindacalisti e politici, il parlamento non sani gli asteriscati perché oltre a sanare posizioni illegittime sarebbe una reiterazione del danno nei confronti degli altri concorrenti e della scuola in generale perché alimenterebbe futuri contenziosi. In pratica sarebbe una sanatoria che premierebbe i più furbi a danno di chi ha avuto rispetto per la legge.

Seguono le 53 firme

Gordon FilomenaIglio LuisaFeola Martina
Cantone ConcettaMoriconi ElenaBianconi Maria Concetta
Tosiani GiovanniFalzoni ClaudiaPomo Maria Rosaria
Quaranta AnnaPalma RebeccaD’Orto Alfina
Cani VeronicaArfé RosariaLillo Maria Carla
Mecarelli RobertaBerti Maria PiaCuomo Sara
Ingrosso FrancescaGiangualano MichelaAssante del leccese Rossella
Piccoli PalmaCaforio SimonaNuti Alessandra
Marini AntonellaCiotola CiroCangini Antonella
Lattari MassimoErby SabrinaBonarrigo Anna
Citro AntonioPisaniello MariaFrazzetta Concetta
Giammaruto GiovannaGesué OdaRossella Raimondi
Giarraffa DomenicoGennuso LauraLe Mura Rosa
Tosti AlessioFarinola DomenicoBurgio Carolina
Diomedi ChiaraZazzi LorettaPassalacqua Massimiliano
Sapienza StefaniaSerafini AgneseBagagli Monica
Martella MariaMammoliti TeresaMammoliti Francesco
Savarino Maria PiaBrogelli Nicoletta