Home I lettori ci scrivono Dirigenti tecnici per una scuola capace di innovare

Dirigenti tecnici per una scuola capace di innovare

CONDIVIDI

L’anno 2020 si è aperto con la presentazione del Decreto Legge n° 1 del 9 gennaio, poi convertito in Legge n°12 del 10 marzo 2020, con il quale si è, giustamente, previsto di svolgere, in tempi rapidi, un importante concorso per l’assunzione di 146 Dirigenti Tecnici, di cui 59 da assumere a partire dal 1gennaio 2021 e 87 a partire dal 1gennaio 2023. Il concorso darebbe la possibilità di coprire il fabbisogno di 191 Dirigenti Tecnici previsti dalla pianta organica del Ministero e mettere a disposizione della scuola italiana esperienze e alte professionalità necessarie per rilanciare la centralità della scuola nella società della conoscenza.

Molti Paesi europei fanno tesoro della Dirigenza Tecnica assegnando ad essa ruolo e responsabilità funzionali alle innovazioni didattiche necessarie per rilanciare i propri sistemi scolastici nella implementazione delle competenze, come previsto dalla Raccomandazione Europea sulle competenze del 22 maggio 2018. A tal fine essi si avvalgono di 220 ispettori in Olanda, di 3000 ispettori in Francia e, in Inghilterra, dell’Ofsted con adeguata autonomia e organico di 443 Ispettori di Sua Maestà e di ulteriori risorse professionali regionali.

In Italia, invece, la carenza di organico di Dirigenti tecnici sta rallentando i processi di autovalutazione delle Istituzioni Scolastiche prevista dal D.P.R. n° 80 del 2013 per cui dall’anno scolastico 2015/2016 ad oggi solo 800 scuole su 8000 hanno potuto confrontarsi con i Nuclei Esterni di valutazione (NEV) e si stima che ci vorranno 40 anni perché tutte le scuole possano essere visitate almeno una volta  con il rischio di vanificare, di conseguenza, le finalità e l’utilità della valutazione in funzione del miglioramento del sistema scolastico. La stessa carenza di organico rende problematica anche la valutazione dei Dirigenti scolastici che necessita di un’operatività non indifferente da parte dei Dirigenti Tecnici, coordinatori dei nuclei regionali.

Anche la scelta di ricorrere agli incarichi a tempo determinato con il D.M. del 14 maggio del 2020 nelle more del concorso ordinario e con possibile proroga inizialmente sino al 31 dicembre 2020 e successivamente, con il Decreto rilancio, sino a dicembre del 2021, mostra una tattica dilatoria che mortifica quanti stanno studiando da anni per affrontare la prova concorsuale e getta ombre sulla volontà del Ministero, di voler reclutare le migliori professionalità disponibili a  svolgere incarichi di alta professionalità; disponibilità palesata anche partecipando in migliaia ai bandi degli Uffici Scolastici regionali per reperire Dirigenti Tecnici a tempo determinato.

La scelta degli incarichi a tempo determinato in sostituzione delle assunzioni tramite concorso stride anche con quanto precedentemente deciso nel definire le procedure straordinarie per l’assunzione dei docenti precari. Si è operato da parte di Codesto Ministero sostituendo i quiz con le prove scritte in funzione di una selezione dei più capaci e meritevoli e poi per l’assunzione dei Dirigenti Tecnici si mostra incoerenza, ricorrendo ad incarichi per nomina e non per concorso con le conseguenti ripercussioni sullo svolgimento successivo della funzione.

L’anno scolastico 2021/2022, dopo l’emergenza Covid, potrebbe rappresentare una nuova ripartenza per le Istituzioni Scolastiche per puntare a migliorare la qualità del servizio in funzione del successo scolastico delle studentesse e degli studenti, continuamento rivendicato dal Ministero  nei documenti programmatici, nelle Indicazioni Nazionali, nelle Linee Guida, ma subito dopo  contraddetto con atti gestionali concreti: mancati concorsi per Dirigenti Tecnici da dodici anni, dimensionamento selvaggio delle Istituzioni scolastiche, mancata revisione degli Organi Collegiali con la previsione di una rappresentanza Istituzionale delle 8000 Istituzioni Scolastiche come avviene  con i Comuni rappresentati dall’ANCI e le Province rappresentate dall’UPI, che permetterebbe alle Istituzioni scolastiche di svolgere il ruolo ad esse assegnata nella legislazione concorrente prevista dall’art.117 della Costituzione Italiana,

Accanto al dibattito sulla riapertura delle scuole, è necessario ragionare ed attrezzare le stesse ed il Ministero delle competenze necessarie per accompagnare le riforme verso obiettivi funzionali a dare un futuro alle nuove generazioni
Luigi Martano