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Dopo il Miur pure gli atenei premiano il merito: per i più bravi niente tasse

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Ragazzi studiate e puntate ai voti più alti, perché oltre a garantirvi un futuro lavorativo di primo livello già dal prossimo anno si moltiplicano le iniziative che faranno risparmiare parecchi soldi a voi ed alle vostre famiglie: si tratta, in media, di oltre mille euro l’anno (il calcolo è stato appena pubblicato dal ministero dell’Economia). E non è affatto poco. Soprattutto per le realtà familiari dove si vive di lavoro dipendente. Dopo l’incentivo confermato dal Miur, attraverso apposito decreto ministeriale del 17 luglio, a favore delle eccellenze (rivolto a coloro che al termine della maturità hanno conseguito il massimo dei voti con lode), ora anche da parte delle Università giungono chiari segnali in questa direzione: come alla “Sapienza” di Roma, che con 300 corsi di laurea risulta il più grande ateneo della capitale, ma anche d’Europa, dove il rettore Luigi Frati, d’accordo con i vertici universitari, ha intenzione di esonerare dal pagamento della prima tanche di tasse gli studenti che hanno superato l’esame di Stato con la lode.
Fin qui nulla di nuovo. Anche perché si tratta di un numero esiguo (in Italia appena 3.000 su oltre 450.000 diplomati). La vera novità è che l’esonero riguarderà anche coloro che hanno concluso la maturità con 100 su 100: ed in questo caso il discorso cambia perché abbraccia più o meno uno studente per classe, visto che a raggiungere il massimo senza lode quest’anno è stato circa uno ogni 15 candidati.
Manca l’assenso del consiglio di amministrazione dell’ateneo romano, che dovrebbe esprimersi nei prossimi giorni. Ma l’esito è pressoché scontato. “Anche perché si tratta di un modo – ha spiegato il rettore Frati – per mantenere alto il livello culturale e per iniziare, anche in Italia, a premiare il merito e a fare dell’università un ascensore sociale“.
L’intenzione è di premiare l’impegno e la competenza dimostrata in occasione delle verifiche. Senza distinzioni di sorta: la situazione economica della famiglia degli studenti, spesso al centro di roventi polemiche perché non sempre rivelatrice dell’esatto status, non inciderà minimamente sul premio. Chi è bravo, chi merita, sarà esonerato e basta. Conterà il voto e null’altro.
E la politica della meritocrazia verrà applicata non solo alle matricole. Tutti coloro, anche chi non è andato benissimo alle superiori, che manterranno la media del 29, sostenendo tutti gli esami previsti dall’ordinamento (con il vincolo però di non scendere mai sotto il 27) continueranno ad essere esonerati dal pagamento. Un super-bravo, in teoria, potrebbe arrivare alla laurea senza spendere un euro.