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Dpcm scuola e concorso straordinario, il paradosso di chi ha la prova domani

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La Diretta di Tecnica della Scuola Live del 4 novembre, con l’esperto di normativa scolastica Lucio Ficara, l’avvocato di diritto scolastico Dino Caudullo e la conduzione del giornalista Fabrizio De Angelis, mette sotto esame il Dpcm sul fronte scuola. Il concorso straordinario tra i punti più controversi.

Il centro del problema il fatto che il Dpcm potrebbe entrare in vigore giorno 6, mentre domani 5 novembre c’è chi ha ancora calendarizzato la propria prova concorsuale: “Una situazione di incertezza che lascia di stucco,” osserva l’avvocato Caudullo, e ci spiega: “Il decreto parla genericamente di tutti i concorsi tranne quelli di soli titoli, quindi intendiamo anche il concorso straordinario e a mio parere anche le prove di accesso al TFA. Il concorso straordinario non doveva neanche partire in queste condizioni e non immagino neanche come stiano oggi i candidati che domani dovrebbero sostenere la prova!”

Un concorso straordinario che si è mostrato paradossale sin dalla nascita, se pensiamo alle polemiche degli ultimi mesi, ovvero “ai soggetti che non si sono potuti presentare perché in quarantena; o alle docenti in gravidanza che non hanno sostenuto la prova per il timore di esporsi al rischio.”

Adesso lo stop mosso dal Dpcm, ma in tempi così inopportuni che domani qualcuno potrebbe dovere sostenere le prove in piena pandemia, con livelli di contagio talmente alti che il rischio di contrarre il virus è elevatissimo.

“Per non parlare della disparità tra chi ha sostenuto le prove in pandemia e chi la sosterrà in futuro in condizioni meno complesse dal punto di vista sanitario,” osserva ancora l’avvocato.

E tuttavia probabilmente il Ministero non darà l’ok alle prove suppletive, né annullerà il concorso, dato che oggi ha rassicurato il 60 % dei candidati che hanno già svolto le prove concorsuali.