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Ecco perchè è giusto destinare alla sanità gli 85 milioni di euro per la scuola

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Carissimo Antonio Marchetta, ho letto il suo articolo pubblicato su “La Tecnica della Scuola”.

Triste, perdonami. Triste quello che Lei scrive, fondato sul dettato Costituzionale, con tutti il rispetto per la Costituzione.

Ma Lei si è chiesto, visto che mancano due mesi ALLA FINE DELL’ANNO SCOLASTICO, cosa si potrebbe raggiungere con lo stanziamento dei 85 milioni? Prima che si possa procedere all’acquisto, vista la burocrazia, passerà tempo, poi la distribuzione del materiale o strumenti informatici, o l’accesso ad Internet. Non dimenticando in primo luogo il substrato sociale di molte realtà presenti sul territorio Italiano, in particolare al Sud.

Non so se Lei è un collega, e se così fosse beh avrei un po’ più di tristezza sulle sue considerazioni, visto appunto la difficile situazione nel nostro Paese, e forse la distratta (e mi fermo al “distratta”), visione nell’insieme di come e cosa sia la Scuola di fatto, nel concreto quotidiano del fare e dell’essere.

Detto ciò, essendo una persona concreta e che va alla sostanza, Le dirò semplicemente: facciamo quel che si può, con gli strumenti che si hanno, e senza nasconderci dietro il politichese o la giurisprudenza di comodo, lavoriamo per una equa corretta conclusione di questo anno scolastico, e magari operiamo sull’esempio dell’Inghilterra in tema di Scuola e Esami di Maturità.

Infine, se vuole, Costituzione per Costituzione, in uno sguardo più ampio, la giurisprudenza UE prevede che la LAUREA sia di per sé abilitante: allora perché qui in Italia dobbiamo partecipare ai TFA ai PAS, avere i 24 CFU: semplicemente per sopperire allo Stato che non distribuisce alcun sovvenzionamento (o pochissimo) alle Università, le quali si rifanno sui sacrifici delle famiglie, dei precari, e di ognuno con le personali difficoltà del caso, sul piano economico.

Detto ciò buona giornata.

 

Mario Santoro