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Edilizia scolastica: in Calabria allarme agibilità

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Pubblichiamo un’intervista alla responsabile calabrese di Cittadinanza attiva, Annamaria Serratore, sulle condizioni (di non agibilità) delle scuole lametine e calabresi, a cura di Antonella Mongiardo.

“Quasi nessuna scuola di Lamezia ha la certificazione di agibilità. In particolare, sulle precarie condizioni della scuola media Don Milani abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica”. Ad affermarlo è la Rete-scuole di Cittadinanza Attiva, l’associazione di volontariato che da dieci anni opera sul territorio nazionale, monitorando le condizioni strutturali degli edifici scolastici. Sullo stato delle scuole lametine abbiamo chiesto notizie alla stessa responsabile regionale, Annamaria Serratore.

Serratore commenta anche la notizia riguardante l’Istituto professionale per l’industria e
l’artigianato di Lamezia Terme, che figura tra le scuole destinatarie dei finanziamenti regionali per l’edilizia scolastica.
In una graduatoria di 334 scuole calabresi,  l’ Ipsia occupa il quarto posto. La Regione Calabria ha accolto, infatti, la richiesta di finanziamento inoltrata dalla provincia di Catanzaro per intervenire sull’ edificio che ospita la scuola.
L’ ente intermedio ha partecipato, a suo tempo, al bando della Regione rivolto a comuni e province,  per la ristrutturazione e l’ ammodernamento delle strutture scolastiche, presentando progetti di ristrutturazione relativi a tre istituti. Il primo progetto riguarda proprio il completamento del nuovo corpo B dell’IIS “Leonardo da Vinci” di Lamezia Terme, sito in via Miceli, cui sono stati destinati 800 mila euro.  


Qualcosa si smuove, dunque, per l’ Ipsia?

E’ stato raggiunto un importante obiettivo, anche grazie alle battaglie da noi intraprese a favore di questa scuola, che necessita di un serio e definitivo intervento di ristrutturazione. A riprova del fatto che le nostre denunce non sono mai finalizzate alla polemica fine a se stessa, ma mirano ad affrontare concretamente i problemi. I risultati prima o poi arrivano, se si crea un dialogo costruttivo tra l’associazione, i media e i soggetti istituzionali. Compresi i dirigenti scolastici, i quali non devono offendersi se noi di Cittadinanza Attiva denunciamo le criticità delle loro scuole. Essi dovrebbero, invece, collaborare con noi alla risoluzione dei problemi, come ha fatto la preside dell’Ipsia, Patrizia Costanzo, la quale ha condiviso le nostre denunce e la nostra battaglia, spingendo molto sull’ ente Provincia, al fine di sollecitare i lavori. Speriamo che tutti i problemi dell’Ipsia saranno risolti il prima possibile. Non ultima, l’annosa questione del fitto dell’ Itis, che costa alla Provincia, e quindi alla collettività, 250 mila euro all’ anno.

Com’ è la situazione delle altre scuole di Lamezia, dal punto di vista dell’ agibilità?

In tutta Lamezia, tranne il Geometra e l’ampliamento del Liceo scientifico,  nessun’ altra scuola ha il certificato di agibilità, la messa in sicurezza degli impianti elettrici, il sistema antincendio e i  requisiti previsti dalla legge 81/2008. Il problema delle nostre scuole, nel lametino e in Calabria, è che esse sono ubicate in un territorio altamente sismico (zona 1).
La legge 64/ 1974 prevede che nei luoghi sismici gli edifici pubblici debbano essere messi in sicurezza. Il punto è che la maggior parte degli edifici scolastici da noi monitorati sono stati costruiti prima del 1974. E tutti gli interventi effettuati su queste scuole non sono mai stati di messa in sicurezza, ma solo di manutenzione. Ciò perché la messa in sicurezza ha costi più elevati. I governi che si sono succeduti non hanno inteso investire in tal senso e, attraverso i molti tagli, hanno impedito anche agli enti di farlo. 


Qual è, a Lamezia, la scuola pubblica più a rischio?

Le scuole messe peggio sono le elementari e materne. Tempo fa, la scuola dell’infanzia “G. Leopardi” era risultata la peggiore d’ Italia, come denunciava anche la stampa nazionale.
Successivamente, l’ amministrazione comunale ha provveduto a ristrutturarla e a metterla a nuovo.
Da due anni ci stiamo battendo per la scuola media Don Milani, sita in via Garibaldi, che versa in condizioni di pericolosità. Basti pensare che prima questo edificio ospitava il museo archeologico, ma poi quest’ ultimo è stato spostato altrove, anche perché la struttura non era adeguata.
Non si capisce, quindi, come abbiano potuto pensare di adibirlo a scuola. Esso non è assolutamente idoneo ad accogliere i ragazzi, data la presenza di scale in pietre, barriere architettoniche e altre precarie situazioni.  
A suo tempo abbiamo chiesto al sindaco il trasferimento della scuola in altro sito. Ma poiché la nostra istanza non ha avuto seguito, abbiamo esposto la questione alla Procura della Repubblica di Catanzaro.


Quali scuole Cittadinanza Attiva ha monitorato finora?

Tutte le scuole di Lamezia e delle città calabresi dove operano sedi di Rete-scuola Cittadinanza Attiva. L’ anno scorso abbiamo monitorato gli istituti superiori, mentre quest’anno ci stiamo occupando delle scuole di competenza comunale. Per ora siamo in fase di acquisizione dei dati, successivamente passeremo alla loro elaborazione e diffusione.

Come viene effettuato il monitoraggio?

Ci sono delle figure specifiche, dette “monitori”, appositamente formate per svolgere questo compito, che annotano su una griglia strutturale eventuali criticità da loro rilevate durante i sopralluoghi nelle scuole. Un altro modello viene consegnato alla scuola e deve essere compilato dal responsabile della sicurezza. Il monitoraggio avviene attraverso il raffronto tra le due griglie e gli esiti vengono convogliati in una banca-dati nazionale. 
Per poter meglio programmare gli interventi di messa in sicurezza, Cittadinanza Attiva ha chiesto al Governo e alle regioni la pubblicazione immediata dell’anagrafe scolastica, una sorta di censimento che ci consentirà di avere un quadro completo della situazione delle scuole, soprattutto in riferimento ad eventuali situazioni di pericolo.