Home I lettori ci scrivono Esame di maturità: cambia tutto ?

Esame di maturità: cambia tutto ?

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Ormai ci siamo abituati.
Ritocchi all’Esame di Stato vengono apportati ogni anno, ma, in sostanza, non si viene a cambiare in modo sensibile la struttura dell’esame. Quest’anno, invece, si è voluto, attraverso un decreto legge (c’era proprio questa urgenza impellente?), rinnovare in maniera più decisa (soprattutto per quanto concerne l’orale) l’Esame finale del quinto anno già a partire dal nome stesso. Non più ‘Esame di Stato’ bensì, come una volta, Esame di Maturità (solo così si è veramente maturi!). Una valutazione complessiva del cambiamento avviato si potrà formulare soltanto quando il decreto sarà convertito definitivamente in Legge e quando il ‘Nuovo Esame’ sarà stato concretamente sperimentato.
Qui ci limitiamo a poche e provvisorie osservazioni.

  • Il colloquio (è qui la vera riforma) è finalizzato a verificare conoscenze, competenze, capacità logiche e critiche, abilità argomentative, responsabilità, autonomia e maturità dell’allievo (un controllo a 360°). Tutto viene presentato come una novità, ma ogni Esame finale, anche nel passato, aveva tali obiettivi (magari espressi in forma diversa). Del resto un po’ di auto-celebrazione fa parte del ‘gioco’ e si può anche accettare.
  • Per evitare atteggiamenti ‘furbeschi’ o ‘polemici’ (come avvenuto nel recente passato) l’Esame deve essere completato altrimenti si è bocciati. Misura tendenzialmente opportuna ma, certamente, triste, perché indicativa di mancanza di responsabilità e di immaturità, da parte di alcuni giovani, nel non capire (o non voler capire) l’importanza delle regole e il dovere di rispettarle, anche se non giuste (si lotterà poi per cambiarle). Arrivare a mettere una norma di tal genere, dagli accenti ‘impositivi’ (qualcuno azzarda ‘repressivi’), significa ammettere che qualcosa, nel sistema educativo della nostra società (a partire dall’educazione data dai genitori) non funziona perfettamente.
  • Le materie dell’orale (interrogazione e non più colloquio?) sono state ridotte a quattro (non più pluri-disciplinarità). Uno snellimento della Commissione, dunque (il Presidente, due membri interni e due esterni), non da tutti accolto favorevolmente (risparmio minimo e inutile – anche perché si parla vagamente di aumentare i compensi ai membri della Commissione – semplificazione eccessiva, semplice ‘escamotage’ per ridurre le molte ‘rinunce’). Inoltre sono stati eliminati tortuosi meccanismi procedurali legati alla multi-disciplinarità e altri argomenti di discussione che rischiavano di rendere l’orale (a cui era ed è destinata solo un’ora) troppo abbondante di temi su cui discutere, superficiale, frettoloso e, alla fine, difficile da valutare in modo corretto. Il cuore dell’orale sarà, quindi, costituito da quattro materie scelte dal Ministero (qualcuno storce il naso a questa scelta dall’“Alto”, considerandola un’offesa all’autonomia scolastica, ma anche se così fosse non è il caso di farne una tragedia!). Finalmente si avrà il tempo per svolgere interrogazioni vere, serie e più approfondite senza ‘umiliare’ l’interrogazione ad una manciata di minuti, sufficienti soltanto per iniziare a sondare la conoscenza e la competenza del candidato. Purtroppo, pare, rimarranno alcune appendici tematiche (spesso discorsi ‘prefabbricati’) relative all’alternanza scuola-lavoro, all’educazione civica e ad altre non precisate skill (si dice in inglese adesso) dell’allievo. Meno male che non appare la possibilità del colloquio in lingua straniera (leggasi ‘in inglese’). Pensiamo ad esporre dignitosamente in italiano!
  • Nota dolente. La preparazione dei Commissari (anche del Presidente?). Avete sentito bene. Sembra proprio che d’ora in avanti, per svolgere il ruolo di Commissario di Maturità, sarà necessario partecipare (su base volontaria) a specifici corsi di preparazione. La partecipazione a tali corsi costituirà un titolo preferenziale per le nomine alle Commissioni. In questo modo si profila la possibilità di ‘disparità ingiustificate’. La decisione, comunque, è assai ‘bizzarra’. Finora docenti ‘normali’, con lunga esperienza di insegnamento e di esami finali e continuamente aggiornati (per amore o per forza) sui cambiamenti della società e sulle necessità delle nuove generazioni, potevano svolgere il ruolo di Commissari senza particolari (e discutibili) corsi di specializzazione e ora, all’improvviso, la loro esperienza e i ‘mille’ corsi svolti in precedenza (validi?) non bastano più? Se poi tali specializzazioni mirate per la maturità non sono obbligatorie, un membro interno potrà comunque essere Commissario d’Esame senza dover subire un altro corso di aggiornamento (sulla cui efficacia non si è sicuri). È lapalissiano lo squilibrio che si verrebbe a creare. Oppure, con un atto legittimo ma ‘autoritario’, tutti saranno obbligati a specializzarsi in ‘maturità’?
  • Altra nota dolente. Le quattro materie dell’esame verranno comunicate a fine gennaio. Forse era meglio posticipare l’annuncio a fine maggio. Siamo sicuri che gli allievi continueranno a studiare fino alla fine tutte le materie con ugual impegno e non si concentreranno di più, invece, sulle materie d’Esame? Siamo sicuri che i docenti non interessati dalla Maturità continueranno regolarmente il loro programma o, al contrario, non lo rallenteranno (non ci sarebbe nulla di strano), decidendo poi (è una possibilità non peregrina), nello scrutinio di ammissione, di alzare i voti a tutti (se non in casi di evidente disinteresse che merita la non ammissione), in modo da aumentare i crediti agli alunni e permettere loro di presentarsi all’Esame già con un buon punteggio. Il credito scolastico ha grande valore e forse adesso ne avrà anche di più. Una volta non era così. Tutto era deciso all’Esame (era meglio o no?). Attendiamo, comunque, la legge definitiva.

Andrea Ceriani