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Esame di Stato 2022 come l’anno scorso? Noi docenti non ci stiamo, ecco perchè

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Egregio Ministro,

siamo un gruppo di docenti di scuola Secondaria Superiore, vogliamo esprimere la nostra profonda preoccupazione per le notizie apparse in questi giorni che affermano che l’Esame di Stato dell’a.s. 2021/2022 probabilmente si svolgerà con le stesse modalità dello scorso anno. Pensiamo che sia un nostro dovere professionale e morale agire per scongiurare una simile possibilità per le seguenti ragioni.

  1. A nostro parere l’Esame di Stato dovrebbe certificare le competenze dei maturandi in modo più uniforme possibile a livello nazionale, perché su tale certificazione si baserà la loro ammissione all’università, la loro partecipazione a concorsi, la loro posizione in diverse graduatorie di merito, etc.. Le modalità dello scorso anno, al contrario, hanno lasciato un ampio spazio discrezionale da parte della commissione sia nell’interpretazione della natura e della complessità degli elaborati proposti, sia nella loro valutazione, senza alcun meccanismo di controllo da parte dello Stato.
  2. Gli unici membri della commissione che hanno la qualifica necessaria per proporre i temi degli elaborati, seguire gli studenti nella loro preparazione e infine esprimere un giudizio sulla valutazione degli aspetti specifici dell’elaborato sono i docenti delle discipline d’indirizzo. Questo fatto porta a un grande carico su tali figure sia in termini di lavoro sia in termini di responsabilità. Ciononostante, nella valutazione finale dell’orale, il peso delle materie d’indirizzo è spesso minimo, visto che un solo membro della commissione è in grado di apprezzare in pieno gli aspetti tecnici dell’elaborato.
  3. Non c’è un modo di controllare che l’elaborato sia davvero frutto di un lavoro autonomo da parte dello studente. Il più delle volte, durante la prova orale, il tempo a disposizione per la sua discussione è decisamente insufficiente per verificare il livello di comprensione e di padronanza dell’argomento. Di fatto, l’assegnazione anticipata del tema dell’elaborato nelle discipline d’indirizzo non incentiva gli alunni a prepararsi in tali discipline approfonditamente su tutto il programma di studio.
  4. In ogni processo di apprendimento le modalità di valutazione costituiscono una guida per i docenti nella pianificazione dell’attività didattica e per gli studenti nella costruzione delle proprie competenze. Riteniamo che gran parte delle competenze relative alle discipline oggetto della prima e seconda prova scritta, come delineate nelle indicazioni nazionali (Decreto Interministeriale 211 del 7 ottobre 2010), non possono essere adeguatamente verificate attraverso una singola prova orale.

E’ comprensibile che l’anno scorso gli studenti e alcuni docenti, giustamente spaventati dalla prospettiva di dover affrontare delle prove scritte dopo un lungo periodo di DAD, abbiano accolto con sollievo la loro sostituzione con una singola prova orale. Però non possiamo nascondere la verità: una simile scelta ha tolto all’esame stesso molti degli elementi di uniformità e oggettività che lo dovrebbero contraddistinguere. Abbiamo timore che se in futuro l’Esame di Stato italiano venisse ridotto a una prova orale, questo inevitabilmente abbasserebbe ancora di più il livello di preparazione degli studenti italiani rispetto alla media europea e rispetto al livello di competenze necessario per affrontare con successo il percorso universitario.

Abbiamo molto apprezzato l’impegno di questo governo di mettere la scuola al centro della nostra società e il lavoro svolto per un’efficace ripartenza della didattica in presenza. In questa ottica chiediamo la reintroduzione delle prove scritte nazionali all’Esame di Stato 2021-2022, magari opportunamente rimodulate, considerando che il percorso di preparazione degli alunni ha risentito in modo significativo del prolungato periodo di DAD. E’ nostra convinzione che un esame serio darà a noi docenti e ai nostri studenti una motivazione, una spinta per continuare a combattere e sarà un messaggio di fiducia nelle nostre e nelle loro capacità.

Fiduciosi nella Sua considerazione, inviamo distinti saluti.

Paola Maddalena Ivelina Julianova Bobtcheva