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I sindacati all’attacco: “Chiediamo serietà alla ministra Azzolina”. Assemblee il 13 maggio in tutta Italia

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Conferenza stampa dei sindacati scuola in merito alla Fase 2 e non solo. Tanti gli argomenti che sono stati trattati: “Fiduciosi nel dibattito parlamentare, ci sono tanti emendamenti che condividiamo”, afferma Francesco Sinopoli (Flc Cgil), che poi aggiunge: “Bisogna tornare alla didattica in presenza, ma servono classi più piccole, più tempo scuola e investimenti. La scuola ha bisogno almeno di 1% di Pil”.

Assemblee sindacali previste in tutta Italia per il 13 maggio.

Sulla domanda, posta dalla nostra redazione, sulle proposte dei sindacati per la riapertura della scuola, il segretario della Uil Scuola, Pino Turi, afferma: “Abbiamo già fatto le nostre osservazioni, aspettiamo che la ministra lo faccia, il 7 maggio, mi aspetto questo da lei. La ministra, però, non dialoga con nessuno, con noi, con gli enti locali”. Sulla didattica a distanza, invece, Turi è netto: “Solo didattica complementare, sono contrario al pensiero unico su questo argomento. Ci vuole un cambio netto di pensiero. Non si deve scaricare sulle famiglie il peso dell’istruzione”. Sugli esami di maturità, altra domanda posta della nostra redazione: “Ci vogliono garanzie per tutti, non si mandano le persone allo sbaraglio”.

Per la segretaria della Cisl Scuola, Maddalena Gissi, invece, ci vuole “un commissario che si scevro da implicazioni ideologiche. Ci sia qualcuno che abbia le capacità di decidere, ma non parliamo di pieni poteri. Sulla riapertura delle scuole, però, è necessario avere le autorizzazioni dalle autorità nazionali. Occorre un piano strategico, un “Piano Marshall” per la ripresa della scuola. Non c’è un euro nel Def, una cosa abominevole. Sull’esame di maturità non ci sono certezze, vediamo cosa succederà nella fase 2 da qui al 18 maggio”.


INTERVENTI

Maddalena Gissi (Cisl Scuola): “In rapporto agli alunni e ai docenti, a settembre, rientrando tutti gli alunni a scuola, per garantire la sicurezza – tra guanti, mascherine e dispositivi di sicurezza – si spenderebbero ogni giorno 5 milioni e 600 mila euro. Le uscite della ministra ci preoccupano molto. Quanto prefigurato ci fa pensare al Grande fratello con le telecamere nelle aule. Segnalo anche un rapporto con il Ministero con tante difficoltà, arrivano poche notizie. Ci vuole grande responsabilità. La ministra si deve prendere la responsabilità politica di quanto sta accadendo. Sulla didattica a distanza non c’è solo un problema strutturale, non si può fare una scuola a casa”.

Sulle dimissioni della ministra Azzolina, domanda posta dalla nostra redazione, il segretario della Gilda, Rino Di Meglio, smorza i toni: “No, non credo che sia il momento, penso che sia il momento, invece, di investire sia sulla sanità che sulla scuola”. E sulla didattica a distanza afferma: “Sì, alla piattaforma unica di accesso”.

Elvira Serafini (Snals): “Noi non diciamo no a tutto, ma ci sono delle situazioni da analizzare. Come si può pensare oggi ad un concorso straordinario con questa situazione epidemiologica. Chiediamo chiarezza anche sugli organici. Vogliamo serietà dalla ministra Azzolina. La scuola brucia e il Ministero non fa altro che alimentare questo fuoco”.

Pino Turi (Uil Scuola): “Siamo preoccupati per il clima che si sta creando attorno alla scuola. Non si può governare un sistema così complesso solo attraverso le circolari. Per adesso non c’è nessun piano, nessuna richiesta. Confronto con la ministra è pari a zero. Nei prossimi giorni ci sarà un confronto, vedremo cosa succederà”.

Francesco Sinopoli (Flc Cgil): “Lacune e mancanze da parte della ministra Azzolina nella gestione dell’emergenza. Bisogna investire sul tempo scuola”.

Rino Di Meglio (Gilda): “Situazione drammatica, non sappiamo cosa accadrà nei prossimi 15 giorni, c’è poco da aggiungere su questo. Sono stati banditi i concorsi, ma siamo in ritardo per settembre”.

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