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Fermare la riforma e riaprire le iscrizioni

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Si è svolta oggi a Roma, presso la sede del Tar del Lazio, la prevista udienza per l’esame dei ricorsi presentati dalla Associazione “Per la Scuola della Repubblica” e da altri soggetti contro la circolare ministeriale n. 37 sugli organici del 2010/2011.
Contestualmente è stato esaminato anche un analogo ricorso della Flc-Cgil.
Come si ricorderà, qualche settimana addietro il Tar aveva sospeso l’efficacia dei provvedimenti ministeriali impugnati, in attesa di avere chiarimenti adeguati dagli uffici legali del Ministero. 
I chiarimenti, a quanto pare, sono arrivati e nella giornata del 20 luglio la decisione del Tar sarà resa nota.
Stando al comunicato diramato dai ricorrenti l’Avvocatura dello Stato avrebbe sostenuto la tesi che le circolari ministeriali impugnate non erano suscettibili di applicazione immediata e quindi non potevano essere lesive degli interessi della comunità scolastica.
L’altra questione sollevata dalle associazioni (la circolare ministeriale non era supportata né dai Regolamenti sulla secondaria né dal decreto interministeriale sugli organici) sembra essere superata dai fatti: i regolamenti sono stati firmati dal Presidente della Repubblica il 15 marzo e pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale il 15 giugno, mentre il decreto interministeriale sarebbe stato firmato nei giorni scorsi e inviato al Tar.
Questo costituirebbe fatto nuovo tale da comportare il venir meno dell’interesse ad ottenere una pronuncia del TAR.
I legali delle associazioni hanno sottolineato che “le circolari ministeriali hanno purtroppo già trovato nefasta applicazione”.
Secondo i ricorrenti per ripristinare la legalità violata bisognerebbe però sospendere l’intera riforma,
“congelando la situazione attuale degli organici del personale scolastico a quella dell’anno scorso e riaprendo le iscrizioni per l’anno scolastico 2010/11”.
All’udienza di oggi erano presenti anche i legali di altri enti che avevano accettato nei giorni scorsi di intervenire a sostegno del ricorso (le province di Bologna, Cosenza, Pistoia, Vibo Valentia, i comuni di Empoli, Castelfiorentino, Certaldo, e il Codacons).
Le associazioni promotrici del ricorso lamentano però il fatto che regioni ed enti locali che pure dicono di opporsi alla riforma non abbiano dato il proprio sostegno; in Toscana, per esempio, il gruppo consigliare regionale di Federazione della sinistra intende presentare una interrogazione al presidente della Regione per sapere come mai la Toscana abbia fatto venir meno il proprio appoggio all’iniziativa.