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Finanziamenti alle scuole: sta iniziando l’operazione risparmio prevista dalla Finanziaria?

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La questione dei finanziamenti alle scuole si sta ingarbugliando sempre di più e sta ormai diventando molto difficile riuscire a capire come si potrà consentire alle scuole di far fronte ai debiti pregressi e al funzionamento ordinario futuro.
Una attenta lettura di alcuni passaggi delle diverse note ministeriali può però aiutare almeno a formulare qualche ipotesi.
Un passaggio della circolare n. 151 del 14 marzo con cui si dettano istruzioni sulla stesura del Programma annuale 2007 merita un approfondimento: “resta inteso che le risorse finanziarie assegnate e iscritte nelle entrate potranno essere utilizzate dalle scuole senza ulteriori vincoli di destinazione, oltre quelli derivanti dalla vigente normativa contrattuale, per quanto riguarda il Fondo d’istituto, e da obbligazioni giuridiche già assunte da parte delle scuole medesime“.
Par di capire, insomma, che i fondi che le scuole riceveranno nel 2007 potranno (o forse addirittura dovranno) essere utilizzati anche per coprire impegni di spesa già assunti nel 2006.
Nel comunicato-stampa del 22 marzo Fioroni annuncia poi che l’Amministrazione intende “intervenire in tutte quelle situazioni dove l’indisponibilità di risorse nelle casse delle scuole può mettere a rischio la garanzia del servizio scolastico”: tecnicamente questo potrebbe significare che il Ministero interverrà a favore delle scuole che effettivamente non hanno a disposizione sul conto corrente bancario di denaro sufficiente per liquidare i compensi dovuti.
Ma cosa succederà alle scuole che hanno “anticipato” i pagamenti ricorrendo a effettive disponibilità di cassa dovute però alla giacenza di contributi versati dalle famiglie o dagli enti locali? Visto che sono riuscite a pagare, seppure usando fondi non statali, non riceveranno nessun “rimborso”?
Desta infine qualche “sospetto” la preannunciata “ricognizione” fatta scuola per scuola allo scopo di individuare le situazioni di sofferenza economica.
La “voce” che si sta diffondendo fra gli addetti ai lavori è piuttosto allarmante:il Ministero dell’Economia, utilizzando sia il sistema informativo sia gli stessi revisori dei conti, potrebbe effettuare una ricognizione sull’avanzo di amministrazione di ciascuna scuola e imporre l’utilizzo degli avanzi stessi per ripianare i debiti pregressi. Senza preoccuparsi più di tanto se gli avanzi sono dovuti effettivamente a fondi statali non spesi o a contributi esterni sui quali la scuola è riuscita ad effettuare qualche risparmio.
Un’altra ipotesi che si sta facendo strada prevede che i debiti vengano ripianati facendo ricorso al cosiddetto “tesoretto” di 8-10 miliardi dovuto al miglioramento dei conti generali e alle maggiori entrate fiscali. Ma su questa soluzione pare non esserci un accordo generale delle forze politiche della maggioranza.
Per venire infine alle risorse finanziarie assegnate alle scuole per il 2007 sembra emergere una diminuzione generalizzata della quota di stanziamento calcolata sul numero di sedi scolastiche e di alunni. Dalle segnalazioni raccolte dalle organizzazioni sindacali pare che si possa parlare di una diminuzione del 20% rispetto a quanto veniva assegnato lo scorso anno per il funzionamento didattico e amministrativo. Il dato appare in contraddizione con quanto dichiarato finora dal Ministro che ha assicurato che eventuali minori assegnazioni ad una scuola sarebbero servire per sostenere scuole che in passato avevano avuto di meno.
Ma in realtà al momento sembra proprio che la diminuzione sia del tutto generalizzata; una prima spiegazione si sta facendo strada: è possibile che al Ministero stiano cercando di accantonare almeno in parte i 448milioni di euro che la legge finanziaria del 2007 impone di risparmiare nel settore della scuola.