Home Archivio storico 1998-2013 Estero Fioroni: proteggere chi insegna senza posto garantito

Fioroni: proteggere chi insegna senza posto garantito

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In una intervista al Messaggero, l’ex ministro alla Istruzione, Beppe Fioroni, a proposito dei precari dice ancora : “Nonostante tutto la scuola italiana deve dire grazie ai precari generati da questo sistema sadico, di sofferenza, che sono riusciti comunque a educare milioni di ragazzi negli ultimi decenni”.
E per uscire da questa assurda situazione di incertezze e smarrimento, e non solo da parte dei precari, Fioroni ha una sua ricetta: “Le graduatorie permanenti devono essere trasformate in graduatorie a esaurimento, come facemmo noi nel 2006. Vanno chiuse riconoscendo agli insegnanti il diritto di accedere al tempo indeterminato, frutto di anni di sacrificio e di impegno. Nel Quaderno bianco scritto con il ministro dell’Economia Padoa-Schioppa noi varammo un piano triennale per 150mila assunzioni che avrebbe portato all’esaurimento delle graduatorie nel 2012-13; purtroppo il ministro Tremonti le bloccò a 75mila, i fondi per la scuola furono tagliati di 8 miliardi e ci fu una riapertura surrettizia delle graduatorie”.
Quindi, oggi, aggiunge Fioroni, bisogna “chiudere definitivamente le graduatorie come nel 2006. Calcolare il numero reale dei precari. Stabilire la data entro la quale potranno vedere riconosciuti i loro diritti. E’ una vergogna che questi docenti che ogni mattina educano i nostri figli vengano equiparati a gente senza merito. Il precario non è un abusivo, nè un furbo che ha rubato allo Stato, ma è la vittima di un sistema che lo ha sfruttato” mentre il passo successivo dovrebbe essere quello di “predisporre un nuovo regolamento per il reclutamento basato su principi che modifichino la formazione del docente. Oltre alla teoria, bisogna dare valenza al tirocinio pre-laurea e al praticantato post-laurea, quindi alla scuola vissuta, perché io posso essere bravissimo nelle mie conoscenze ma non bravo a insegnare. Mettere mano a questa forma di reclutamento è ben più di un concorso.”