Home Attualità Forza Italia alla Lega sullo ius scholae: ignoranti. E Tajani: decido io

Forza Italia alla Lega sullo ius scholae: ignoranti. E Tajani: decido io

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Ius scholae ancora in primo piano nella lunga polemica fra Forza Italia, che la ripropone, e Lega, che non la tollera, e nel mezzo dei quali si insinuano le precisazioni del Terzo alleato di governo, Fratelli d’Italia, e degli altri due fratelli Berlusconi, Marina e Piersilvio che insieme la allontanano: la questione della cittadinanza non è una priorità.

E invece per Tajani, vicepremier e ministro degli esteri del governo Meloni, la vicenda dello ius scholae prende altri risvolti e altre strade, e in primis per mezzo e parola, intanto, del capogruppo degli azzurri alla Camera,  che, subito subito e senza giri di parole,  ha definito “ignoranti”, durante una intervista a Repubblica,  i colleghi di maggioranza che hanno stoppato la proposta di riconoscere la cittadinanza a coloro che completano almeno dieci anni di studi in Italia: “Quando si sta in una coalizione, si decide assieme cosa si fa. Ad esempio, a volte ci fanno ingoiare qualcosa che non è, diciamo, al massimo livello del nostro entusiasmo. È chiaro che qualunque cosa che sia profondamente divisiva non va fatta. Però se tu mi stimoli e mi dici che la mia proposta è una ‘cavolata’, allora tu Lega mi costringi a dirti: leggitela, la nostra proposta. E dico anche: ignoranti, leggetela, perché dire che devi fare dieci anni di scuola dell’obbligo, studiando italiano, matematica, geografia e storia, è una robetta seria. Non la puoi liquidarla dicendo che è una cavolata, se sei mio alleato”.

Ed effettivamente le sue parole non fanno una grinza, anche perché la proposta ha più valore simbolico che tangibile, considerato pure che nell’ultimo referendum si chiedeva di concedere la cittadinanza solo dopo 5 anni di permanenza in Italia.

A questa bordata, invero robusta, si è aggiunta la bombarda lanciata dal portavoce di Fi e ministro Tajani che, al congresso della Cisl, ha ribadito: “C’è un tema che riguarda il mondo del lavoro e la nostra società ed è quello di poter dare la possibilità di chiedere la cittadinanza italiana dopo 10 anni di scuola a chi non è italiano. Io non cambio idea, è vero non è la priorità assoluta, è uno dei temi da mettere sul tappeto perché riguarda un milione di persone. Io non cambio idea, il capitolo non è chiuso, lo decido io se è chiuso o no, non lo decidono altri”. 

E tra una sciabolata e l’altra di Fi, la Lega ha reagito come meglio ha potuto: “Semplicemente, riteniamo che la proposta sullo ius scholae non sia una priorità né per la Lega, né per il governo, né per gli italiani”, sollecitando, pare di capire, più moderazione nella scelta della polvere da sparo affinchè non faccia molto danno, tanto che il capogruppo dei deputati azzurri ha dichiarato, bagnando le cartucce,  ad Affaritaliani.it“Come ho già più volte detto, il termine va inteso dal verbo ignorare. Cosa? Il reale contenuto del testo di Forza Italia. Perché se letto il testo, ottenere la cittadinanza italiana per un giovane immigrato regolare risulterebbe essere più difficile e serio di quanto prevede la legge attuale”.

A spegnere le polveri, non certamente si presume in modo definitivo, le parole della premier Meloni: “Penso che sarebbe utile per tutti” concentrarsi “sulle priorità indicate nel programma su cui siamo tutti d’accordo, la cittadinanza non è tra queste”. Uno a zero e palla al centro. Ora si aspettano i calci di rigore.