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Giorgia Meloni alla Camera: nella scuola merito e uguaglianza sono l’uno fratello dell’altra. Il destino di ognuno lo fa il suo valore

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Giorgia Meloni replica alla Camera rispetto al dibattito che è seguito al suo discorso programmatico. Torna sulla questione del merito.

Il merito nell’istruzione sarebbe nemico dell’uguaglianza? Non sono d’accordo – ribadisce la presidente del Consiglio – Su questo cerco di invertire la rotta rispetto a quanto abbiamo visto negli ultimi anni. La scuola italiana si dava l’obiettivo di livellare nel punto di arrivo ma questa non è uguaglianza. Merito e uguaglianza non sono nemici, sono uno fratello dell’altra. L’uguaglianza va garantita nel punto di partenza. Nella scuola pubblica tutti devono avere le stesse possibilità indipendentemente dalla famiglia nella quale si nasce. Tutti nella stessa linea di partenza ma non tutti sulla stessa linea di arrivo, quello deve dipendere da te. Altrimenti se tutti devono arrivare allo stesso punto e non possono andare oltre il tetto che altri hanno messo sulla loro testa, ciò è sbagliato. La nostra è la sfida. Io penso che questa sia la base per combattere una società nella quale il tuo destino è segnato dalla famiglia di provenienza o dalle amicizie che hai. Ebbene io non voglio una nazione in cui il destino delle persone si basi sulle amicizie che uno ha, ma sul valore delle persone”.

Il tema dell’immigrazione

“Il patriottismo non può che essere solidale. Ritengo una vergogna anche lo sfruttamento dei migranti nell’agricoltura. Il tema dell’immigrazione è esattamente questa: per anni ci hanno detto che l’immigrazione di massa non controllata dai flussi serviva perché gli immigrati facevano lavori che gli italiani non volevano fare; ma se facciamo entrare gli immigrati lo facciamo non per fare loro fare lavori che non vogliamo fare ma per dare loro le stesse opportunità”.

“Continuo a ritenere che l’immigrazione vada governata e per il diritto d’asilo si deve fare una missione europea che consenta di aprire gli hotspot in Africa con la collaborazione dalla comunità internazionale”.