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Giornata mondiale contro il lavoro minorile

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Il lavoro minorile, strettamente collegato alla povertà, coinvolge milioni di bambini nel mondo. Secondo i dati pubblicati dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Oil), ne sono vittime 218 milioni di bambini e ragazzi dai 5 ai 17 anni di età (di cui 126 milioni lavorano a lungo ed in condizioni di estremo pericolo, per la loro salute – anche a causa di scarse possibilità igieniche e di una inadeguata alimentazione – e talvolta anche per la stessa vita).
In alcuni casi i minori sono soggetti a schiavitù, separati dalle loro famiglie, o abbandonati per le strade delle città.
Ovviamente anche la scolarizzazione è del tutto carente. Quest’anno la Giornata mondiale contro il lavoro minorile, in programma il 12 giugno, ha come messaggio l’educazione di qualità è la miglior risposta al lavoro minorile”.
Nel quadro degli Obiettivi del Millennio per lo Sviluppo le Nazioni Unite hanno stabilito che entro il 2015 si dovrebbe far acquisire a tutti i bambini un ciclo completo di educazione primaria ed eliminare la disparità sessuale in campo educativo (spesso le famiglie non sono in grado di pagare le tasse scolastiche e le altre spese per il mantenimento dei figli nel circuito dell’istruzione e così quando iscrivono i bambini a scuola spesso scelgono i maschi a danno delle femmine).
Peraltro, questi obiettivi devono essere perseguiti da subito e per raggiungerli occorre rimuovere i fattori che impediscono alle famiglie più povere di mandare i loro figli a scuola. Il diritto all’educazione costituisce un aspetto essenziale dei diritti dell’uomo.
Le misure da adottare con urgenza riguardano: un insegnamento primario gratuito, pubblico ed obbligatorio; il superamento degli ostacoli all’educazione delle bambine; opportunità educative ai bambini e ai giovani non scolarizzati; la garanzia di accesso alla scuola, oltre che ad un ambiente sicuro e di qualità.

Per questo è anche necessario colmare la carenza mondiale d’insegnanti e assicurare un corpo docente formato e professionale, promuovere l’adozione di leggi conformi alle norme internazionali sul lavoro minorile e l’educazione, lottare contro la povertà e sensibilizzare i governi, le organizzazioni dei datori di lavoro e l’opinione pubblica sulla necessità di contrastare il lavoro minorile, favorendo la creazione di posti di lavoro decente per gli adulti e occupandosi della tutela dei bimbi e dei giovani ragazzi rimasti soli.