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Giovedì 18 giugno flash mob delle scuole paritarie

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Nel corso del “web-pressing” parlamentare promosso dalle 50 associazioni no-profit: Comitato POLIS PRO PERSONA), da RICOSTRUIRE e dal FORUM delle ASSOCIAZIONI FAMILIARI, a sostegno delle scuole paritarie i diversi gruppi politici hanno espresso condivisione sui principi di libertà, di parità scolastica, di servizio pubblico, di diritti delle famiglie e degli studenti.

Il tam tam è stato “virale”, oltre 2500 iscritti al webinar e migliaia collegati in piattaforme facebook sono stati ascoltatori attenti delle dichiarazioni dei parlamentari che hanno espresso apprezzamento, sostegno e volontà di difendere la causa di una dignitosa parità scolastica.

La presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in una lettera alle associazioni ha spiegato che “oggi più che mai è necessario dimostrare che scuola statale e scuola paritaria non sono l’una alternativa dell’altra, ma uno strumento unico per un’offerta formativa sempre più ricca”.

Quella per le paritarie è una grande battaglia di libertà, non è solo una questione economica. Parliamo di 12mila scuole, di 160mila persone che ci lavorano e di 1 milione di studenti” ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei Deputati.

Per Maria Elena Boschi, capogruppo di IV alla Camera dei Deputati, “l’impegno di “Italia Viva” è convinto da sempre sulle scuole paritarie e si è tradotto in emendamenti sottoscritti anche con le opposizioni. Chiediamo che sia destinata alle paritarie anche una parte importante degli 800
milioni che sono nella diretta disponibilità dei gruppi parlamentari”.

“Il settore delle paritarie è fondamentale per il nostro sistema d’istruzione – ha affermato la viceministra dell’Istruzione Anna Ascanie includeremo i rappresentanti delle scuole paritarie nei tavoli regionali che verranno attivati nei prossimi giorni. Bisogna sostenere le paritarie per riavviare in piena sicurezza e in presenza l’anno scolastico che ciaspetta. Il sostegno a queste realtà è doveroso per garantire il diritto all’istruzione”.

Tiziana Drago (5Stelle) ha suggerito di utilizzare con maggiore decisione lo strumento del credito d’imposta. “Non riesco a capire come, su 55 miliardi messi a disposizione e investiti in termini di spesa sul decreto-legge, non se ne siano trovati 400-500 milioni per garantire la libertà e la parità per i nostri ragazzi” ha dichiarato il deputato della Lega Giancarlo Giorgetti.

La vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera, Paola Frassinetti (Fratelli d’Italia), afferma che “occorre combattere a difesa della libertà educativa e scongiurare in ogni modo che le scuole paritarie possano chiudere. Fratelli d’Italia ha presentato numerosi emendamenti, prima al decreto Cura Italia e poi al decreto Scuola, a difesa di questo comparto ma sono stati tutti bocciati. Li abbiamo ripresentati al decreto Rilancio”.
“La casa sta bruciando” circa il 30% delle scuole paritarie, se non arrivano i sostegni adeguati. A settembre non apriranno i battenti  e 300 mila studenti busseranno alle  porte della scuola statale che già è compromessa per le molteplici innovazioni e la complessità organizzativa. I 180 mila docenti e operatori scolastici dovrebbero essere coloro che, secondo le dichiarazioni del Presidente Conte “Non lasceremo indietro nessuno!”. Belle parole, facili promesse.

Ora è giunto il momento di tradurre in fatti concreti e dare risposte puntuali ai 300 mila studenti che a settembre hanno diritto del servizio pubblico dell’istruzione fruendolo anche in scuole paritarie.

Era stato chiesto un miliardo di euro, è stata sollecitata l’assegnazione di 500.milioni di euro per le paritarie dell’infanzia e almeno il credito d’imposta per le rette del ciclo primario e secondario, oltre che un incremento significativo deirelativi fondi stanziato in decreto Rilancio per venire incontro alle esigenze delle scuole paritarie e bloccare il rischio di chiusura.

Giovedì 18 giugno, alle ore 14,30, alcune associazioni hanno “lanciato” un flash mob in piazza Montecitorio e saranno presenti i cartelli di tutte le provincie d’Italia.

Un segno ed un appello forte. La liberà di educazione è un diritto che mobilita all’unisono la società civile.