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Gps 2022, troppi errori nel software: i sindacati fanno richiesta di accesso agli atti

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Continuano a tenere banco gli errori dell’algoritmo che gestisce le Gps 2022. I motivi del dissenso sono numerosi: un considerevole numero di docenti hanno denunciato di essere stati scavalcati in graduatoria, altri la presenza di posti vacanti che però al sistema informatico risultano occupati, poi ci sono cattedre di sostegno assegnate non di rado a docenti non specializzati, ma anche precari in testa alle graduatorie costretti a lasciare la loro provincia mentre alcuni supplenti senza esperienza, assunti con le Mad, risultano collocati comodamente sotto casa. I sindacati, dopo le lamentele dei giorni scorsi, hanno deciso di passare alle azioni legali. Anche perchè diversi precari, che a vario titolo si sono sentiti danneggiati da questo algoritmo di gestione delle graduatorie, hanno presentato ricorso: ora, l’ipotesi è che nel sistema informatico, nel software di gestione, possano essere presenti dei bug, che accomunano gli errori. L’amministrazione continua a negare la presenza di errori del sistema, ma ora i sindacati vogliono vederci chiaro.

La richiesta della Gilda

Il 27 settembre, la Gilda degli Insegnanti, attraverso lo studio legale Bonetti, ha presentato al ministero dell’Istruzione una richiesta di accesso agli atti per conoscere il software che gestisce le graduatorie provinciali.

“Gli errori commessi dall’algoritmo nell’assegnazione delle supplenze – afferma Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti – ledono diritti di graduatoria, facendo sì che in molti casi chi ha punteggi più elevati finisca per prendere supplenze e sedi più disagiate. Inoltre, la procedura vìola il diritto al completamento di cattedra che, a quanto pare, non è contemplato nell’algoritmo”.

“Nonostante le continue e numerose richieste di tavoli per esaminare le criticità, già evidenziate negli anni precedenti, il ministero, dopo aver promesso disponibilità, ha opposto un muro di silenzio. Appena ci verrà consegnato l’algoritmo – ha concluso Di Meglio – procederemo alla sua analisi per identificarne i difetti”.

La richiesta dello Snals

Anche lo Snals Confsal ha chiesto la verifica del funzionamento dell’algoritmo. Elvira Serafini, leader del sindacato autonomo, ha fatto sapere di avere presentato al ministero dell’Istruzione “istanza di accesso agli atti per conoscere il funzionamento dell’algoritmo che, negli esiti di assegnazione degli incarichi annuali, non sembra corrispondente al rispetto della procedura prevista dall’O.M.60”.

“Grandissime difficoltà, infatti, nelle province per i ritardi, le correzioni e il rifacimento che continuano a creare instabilità e avvicendamenti sui posti di lavoro – dice ancora Serafini -. Abbiamo più volte segnalato al Ministero le criticità che venivano evidenziate dalle nostre strutture territoriali.  Abbiamo più volte chiesto tavoli di confronto che ad oggi non ci sono stati”.

“Formulare istanze “al buio“, senza conoscere il quadro delle disponibilità, impedisce la correttezza e il rispetto della procedura prevista dall’ordinanza di conferimento delle supplenze . Non può una macchina bypassare una norma, le operazioni di inizio anno necessitano di tempo per la verifica ed il consolidamento di posizioni giuridiche derivanti da assegnazioni provvisorie, nomine in ruolo, incarichi e supplenze”.

Il problema, conclude Serafini, è che “la fretta non è sinonimo di efficienza. Gli alunni hanno il diritto di avere insegnanti titolati nelle loro classi. Una volta verificato il funzionamento dell’algoritmo, lo SNALS-Confsal si riserva ogni ulteriore azione a tutela dei diritti e degli interessi dei propri iscritti e di tutto il personale della scuola”.

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