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Gran Bretagna e il divieto ai minori di guardare Mary Poppins senza un adulto

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In questi giorni la BBFC l’ente inglese che si occupa di censurare i film, ha declassato il film di Mary Poppins da U (universale) che tutti possono vedere a PG (parental guidance) e cioè visibile dai bambini inferiori agli 8 anni solamente con la presenza di un adulto.

Tutto ciò perché in una scena del film l’ammiraglio Boom vedendo un gruppo di spazzacamini con il viso nero dalla fuliggine urla “Siamo attaccati dagli Ottentotti“.

Tale popolo viveva in sud Africa nel periodo delle colonizzazioni ed era stato aggredito dagli europei.

La BBFC chiarisce che con la visione del film “c’è la possibilità di esporre i bambini ad un linguaggio o a un comportamento discriminatorio che essi potrebbero ripetere senza rendersi conto del potenziale reato”.

Mi auguro che nessuno ascolti e metta in atto questa baggianata che arriva dall’Inghilterra, perché pensare che la storia di Mary Poppins sia ritenuta lesiva al corretto sviluppo mentale dei nostri bambini fa capire che abbiamo proprio toccato il fondo, anzi per dirla alla Crepet con questo vogliamo aggiungere dell’altra gommapiuma alla vita dei nostri bambini

Perché non andiamo a rileggere il libro di Marry Poppins? È un inno alla vita, alla gioia, alla fantasia. Un bambino che sente leggere la storia da un genitore o la vede in video capirà tante cose del mondo che lo circonda e aiutato anche da un adulto riconoscerà le cose vere e riderà di quelle fantastiche e irreali.

La prima parola a cui ho pensato è stata “ipocrisia” e cioè di quanta ipocrisia si sta riempiendo questo nostro mondo.

L’ipocrisia è rinnegare e bocciare tutto ciò che è passato, storia, cultura arte e fare finta che nulla sia successo, non sapendo che anche sugli errori del passato (soprattutto della storia) si può imparare a non commetterne ancora.

Le statue che si vogliono eliminare dalle piazze perché raffigurano personaggi scomodi, devono restare lì, come ricordo di persona non gradite.

Questo vale anche per le fiabe o le favole raccontate ai bambini, mostrare loro storie di lupi e di mostri non vuol certo dire terrorizzarli o traumatizzarli, ma dare loro la possibilità di discernere tra il bene e il male, tra il buono e il cattivo.

Teniamo conto che le storie oltre che ad essere “paurose” sono anche educative. La mamma di Cappuccetto Rosso aveva detto alla figlia di non prendere la strada del bosco per andare dalla nonna, ma lei lo ha fatto e ha incontrato il lupo.

Una disubbidienza ha portato a un danno: lezione di vita.

Supercalifragilistichespiralidoso

  Mirella Rigamonti