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Green pass, scongiurate le code per entrare a scuola: ai presidi una piattaforma che incrocia codici fiscali e vaccinazioni

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Ai dirigenti scolastici potrebbero arrivare presto delle risposte concrete sulla verifica automatica, senza alcune lesione della privacy, a proposito del possedimento del Green pass da parte dei docenti e del personale Ata in servizio nella scuola da loro diretta: a dirlo a sindacati sono stati i dirigenti del ministero dell’Istruzione, giovedì 26 agosto, durante il primo Tavolo tecnico nazionale sulla prevenzione del contagio da Covid-19 nelle scuole, composto da rappresentanti del ministero dell’Istruzione e della Salute, oltre che delle organizzazioni sindacali firmatarie del Protocollo per la Sicurezza. Per l’Amministrazione erano presenti i capi dipartimento Stefano Versari e Jacopo Greco; in rappresentanza del Ministero della Salute era presente il dottor Andrea Seddu.

Le segreteria informate direttamente

Secondo quanto riferito dall’amministrazione ai sindacati, l’intenzione dei dicasteri che stanno seguendo il caso è quella di creare, ovviamente prima dell’inizio delle lezioni, una piattaforma informatica che consentirà di incrociare i codici fiscali con quelli relativi alle vaccinazioni e ai tamponi eseguiti, restituendo alle segreterie delle scuole la situazione del personale con modalità semplificate e semplici da gestire: se ne stanno occupando i ministeri coinvolti assieme al Garante della privacy. 

La soluzione, se rispettosa della privacy dei dipendenti della scuola, sarebbe ben gradita ai lavoratori e agli stessi sindacati: “Non è a nostro avviso ipotizzabile, nelle scuole, uncontrollo quotidiano dei lavoratori che a vario titolo accedono agli istituti”, ha fatto sapere la Flc-Cgil.

Serve il sì del Garante della Privacy

“La soluzione tecnica – riferisce la Cisl Scuola, che ha partecipato all’incontro – è già strutturata e disponibile e sulla stessa il Garante della Privacy ha chiesto l’adozione di un provvedimento formale”.

Inoltre, è trapelato che il Ministero starebbe conducendo i necessari approfondimenti in merito alla natura del provvedimento da emanare, sotto forma di DPCM o Decreto ministeriale.  

Sempre il sindacato guidato da Maddalena Gissi riferisce che “alla luce del quadro normativo esistente, è stata esclusa la possibilità di un rinvio dell’applicazione del DL 111/2021 così come quella di prevedere una possibilità di autocertificazione da parte dei lavoratori”.

I ‘fragili’ non devono fare tamponi

Durante l’incontro sono state esaminate anche le problematiche relative al personale cosiddetto “fragile” ed in generale in possesso di certificato di esenzione: un certificato che inizialmente può essere anche solo cartaceo, sino all’attivazione della digitalizzazione del certificato.

“Anche sulla scorta del parere del Ministero della Salute – scrive ancora la Cisl Scuola -, si è rilevato che questo personale non dovrà sottoporsi a tampone per accedere a scuola”, confermando quindi indirettamente la sostanziale inutilità dell’accordo, almeno come è stato inteso dal Ministero di Viale Trastevere, che concederebbe i tamponi gratuiti solo ai lavoratori ‘fragili’ non vaccinati.

“Rispetto ai tamponi – ha detto la Flc-Cgil – abbiamo chiesto di precisare la procedura di accesso al tampone gratuito per tutti coloro che ne avessero necessità (compreso chi pur essendo vaccinato entri in contatto con un positivo o contragga il virus, o chi non ha ancora il green pass per questioni burocratiche). Infatti, il costo del tampone per poter lavorare in sicurezza non può ricadere sul lavoratore”.

Tra le ipotesi al vaglio, c’è anche quella, nell’ambito della sorveglianza sanitaria, che “il medico competente di ciascuna scuola” possa “comunque prevedere eventualmente un sistema di screening su questi lavoratori e sui lavoratori fragili, per garantirne la sicurezza.

Sempre rispetto ai lavoratori “fragili”, è confermato il quadro delle precedenti disposizioni anche in relazione alla sorveglianza sanitaria da parte del medico del lavoro.

Le sanzioni sono atti dovuti

Sul fronte dei “provvedimenti sanzionatori, è stato ribadito che non si tratta di procedure disciplinari ma di atti dovuti in adempimento di previsioni di legge. È stato chiesto all’Ufficio legislativo del Ministero di fornire specifici modelli per uniformare i comportamenti sul territorio nazionale”.

Il dicastero dell’Istruzione ha confermato che anche nell’a.s. 2021/22 “il gel e le mascherine chirurgiche continueranno ad essere fornite dalla struttura commissariale. Le mascherine dovranno essere sempre indossate all’interno dell’edificio, anche nel caso in cui sia possibile garantire il distanziamento di un metro”.

Rimane il problema irrisolto delle classi dove non sarà possibile praticare il distanziamento di almeno un metro: è vero che non è più indispensabile, ma i sindacati hanno chiesto chiarimenti; l’amministrazione ha fatto sapere che ha già chiesto approfondimenti al ministero della Salute.

I fondi in arrivo alle scuole

È stato sottolineato, riferisce ancora la Cisl Scuola, che sono già disponibili per le scuole i fondi derivanti dalla ripartizione dei 350 milioni di euro destinati all’acquisto di beni e servizi strumentali funzionali all’avvio dell’anno scolastico (circa 60.000 euro per istituzione scolastica).

Sono state nel frattempo comunicate agli Usr le risorse da ripartire tra le scuole per gli incarichi sino al 30 dicembre sia del personale docente (per il recupero degli apprendimenti anche attraverso l’attivazione di gruppi di alunni) che del personale ATA: sono i cosiddetti lavoratori Covid, che l’anno scorso superarono le 70 mila unità, mentre quest’anno saranno circa 40 mila.

Si tratta di fondi che dovrebbero garantire l’assegnazione, a ciascuna istituzione scolastica, delle stesse risorse già utilizzate lo scorso anno scolastico al fine di rispettare le disposizioni sul distanziamento.

Un ulteriore intervento, di carattere sperimentale, consisterà nell’attribuzione di risorse per complessivi 22 milioni di euro alle scuole con più di cinque classi con parametri di affollamento superiori a quanto previsto dalla normativa vigente.

Nei prossimi giorni saranno convocati anche i tavoli regionali. Rimane confermato il servizio di Help desk a supporto delle istituzioni scolastiche sarà pienamente attivo dal primo settembre.

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