I Catari, tra il XII e il XIV secolo, costituirono un movimento eretico che si diffuse in tutta Europa. Furono duramente avversati dalla chiesa cattolica. Le loro dottrine vennero condannate e perseguitate, tanto che Innocenzo III, nel 1208, bandì contro di loro una vera e propria crociata in Linguadoca e Provenza, la prima in terra cristiana, che assunse la forma di un genocidio. Numerosi furono i massacri come la strage di Béziers, in occasione della quale vennero trucidate 20.000 persone, cattolici e catari, uomini, donne, bambini, anziani. Una strage tale da essere definita l’Hiroshima del Medioevo. Contro i catari fu appositamente creato da Gregorio IX il Tribunale dell’Inquisizione. Dinanzi al dolore e alla sofferenza delle esistenze individuali, costatando che il male vinceva spesso sul bene, i catari suggerirono in pieno Medioevo una visione del mondo che già le eresie dualistiche cristiane della tarda antichità avevano avanzato, quando avevano affermato che il mondo non era stato creato da un Dio buono ma da un artefice malvagio. Riprendendo tale impostazione, i catari elaborarono una teologia nella quale il Dio buono, onnipotente nel regno celeste del bene, non è responsabile del male sulla terra né è il creatore di un universo irrazionale, negativo e pieno di tenebre.
Il volume, agile ed efficace, sarà presentato venerdì 16 ottobre alle ore 18.00 a Catania presso il suggestivo Monastero dei Benedettini (aula A/6) in piazza Dante. Insieme all’Autore, saranno presenti Nunzio Famoso (preside Facoltà di Lingue, Università di Catania), Salvatore Distefano (presidente Associazione Etnea Studi storico-filosofici) e Daniela Girgenti (direttore del quindicinale La Tecnica della Scuola).
