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I Provveditorati moriranno?

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La notizia sulla sopravvivenza dei Provveditorati agli Studi per un altro anno e mezzo circolata in questi giorni sembrerebbe destituita di ogni fondamento: ce lo hanno precisato quest’oggi al Ministero dell’Istruzione che invece conferma il programma già predisposto. Rimarranno in vita le direzione regionali il cui ruolo esce anzi rafforzato dalla recente legge di modifica costituzionale che prevede il passaggio alle Regioni di ogni competenza di legge in materia di istruzione.
Nasceranno peraltro i CSA (Centro di supporto per i servizi amministrativi), a capo dei quali potranno essere posti dirigenti della Amministrazione scolastica e quindi anche ex Provveditori.

Certamente la "morte" dei Provveditorati non è vista di buon occhio da una parte dell’apparato burocratico della Amministrazione scolastica e questo spiegherebbe il motivo per cui, di tanto in tanto, qualcuno avanza l’ipotesi che tutto possa restare com’è.

Ma per lasciare le cose come stanno e accontentare alcuni settori dell’Amministrazione, il Ministro dovrebbe superare non pochi ostacoli di natura politica: non da ultimo dovrebbe spiegare alla Lega i motivi per cui – pur in presenza di un’ipotesi di federalismo – si continuino a mantenere in vita i pezzi più emblematici dell’apparato ministeriale.

Peraltro non da oggi in diverse regioni le direzioni scolastiche stanno lavorando per realizzare una organizzazione del sistema scolastico completamente diversa da quella attuale; nella logica dell’autonomia delle scuole, che ormai è diventata norma di rilevanza costituzionale, bisognerà pensare sempre di più a servizi, anche di carattere amministrativo, gestiti non a livello centralizzato bensì attraverso reti e consorzi di scuole così come già avviene per gli Enti Locali.