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Il bello della letteratura: percorrere una strada con gli allievi

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Il bello della letteratura è  percorrere  consapevolmente una  strada con i tuoi allievi.

 E’  l’insieme di  tutti i mondi, i sentimenti, le regole, le ore, le emozioni, le parole, le verità  – e le non verità –  che disveli  loro attraverso i versi, le pagine.

Sono  i nessi, le relazioni, i contesti.

Viaggi , intrecci, legami colti e non colti ,”corrispondenze”,  distici,  versi ,  tempi,  immagini, fantasie.

Storie di uomini, donne, di amori, di tormenti, di certezze , di pensieri, di incubi ,di  immagini sognate o lacerate, di  tormenti, di felicità anelate , conquistate, di suoni, di fanfare .Storie di dubbi, di dilemmi, di stupori. Di sospiri, di bestemmie. E… quesiti, domande , “perché”.

Acutissimi “perché” che mancano in modo stridente al loro presente

Li ritroviamo tutti lì a connettere ciò che ”è stato” e “ciò che è”  sulla coordinata del tempo, immutabile uguale, padrone, ladro, usurpatore, benefattore, con un occhio orientato alle stelle e al futuro.

Tutto il mistero, lo stupore  in una pagina di letteratura che irrompe violenta con la sua intrinseca e innata forza a  sbalestrare  la banalità del presente.

Il senso delle parole che genera meraviglia, perplessità, incredulità.

Scoperta che per un attimo scalfisce la monotonia della norma

  luce delle parole sempre difficili e  nuove, ma ancestralmente conosciute e riconosciute. Serie, austere, ridenti, leggiadre, pensanti, emozionanti, complesse.

 Parole che spesso mancano. Che hanno ancora potere di conquistare.

Parole che affogano, parole da ricercare , che , miracolosamente,  danno  un nuovo senso  alle cose, che permeano sguardi e sorrisi, ossigenandoli.

Teresa Apone