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Il confronto sull’istruzione

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La differenza fra Nord e Sud la fanno anche l’istruzione e la formazione: è questo il risultato più allarmante che è emerso nella giornata di giovedì 29 a Napoli, in occasione della Conferenza Organizzativa "La scuola e lo sviluppo" organizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione in collaborazione con la Commissione Europea e con la Regione Campania.
L’iniziativa era finalizzata ad informare, aiutare ed incentivare le scuole e gli istituti del Mezzogiorno a progettare e a gestire progetti formativi, di recupero e di innovazione tecnologica che potranno essere finanziati con 1400 miliardi di Fondi europei appositamente stanziati.
Il Mezzogiorno, stando ai dati Istat ’98, conta il meno del 5% di laureati e specializzati post-diploma (la media nazionale si avvicina al 6%); ed anche i diplomati raggiungono al Sud il 18,4% contro il 19,3% nazionale.
Le qualifiche professionali superano di poco 2 % (la media nazionale del 4,2%).
I meridionali con licenza media sono invece il 29,7% contro il 29,2% nazionale.
Infine al Sud il 45% ha solo la licenza elementare o nessun titolo di studio, contro una percentuale nazionale del 41,5%.
E ancora: nelle regioni meridionali sono quasi 150 mila i giovani tra i 15 ed i 24 anni che non hanno conseguito la licenza media e addirittura 25 su 1000 gli alunni che non conseguono neppure la licenza elementare.
Certamente alcuni problemi non sono esclusivi della scuola meridionale, ma nelle regioni del Sud sono comunque più accentuati: nel corso della Conferenza si è fatto cenno soprattutto alle carenze di attrezzature informatiche e ad una didattica poco efficace nel campo scientifico e tecnologico.
Ma di questo non c’è da stupirsi: nel nostro Paese, infatti, le risorse umane impiegabili nel settore della scienza e della tecnologia sono pari al 12,6%, a fronte del 28% di Olanda, Germania e Danimarca, del 16,4% della Spagna e del 13% della Grecia.
Fatta la diagnosi si tratta però di individuare una terapia; la Conferenza mirava proprio a questo: è stato annunciato che di qui al 2007 saranno disponibili ogni anno 200 miliardi di fondi strutturali, provenienti in parte dal Fondo Sociale Europeo e in parte dal Fondo di Sviluppo Regionale.
I soldi serviranno a finanziare programmi di scolarizzazione, di sviluppo, di formazione e di innovazione a vantaggio dell’intero sistema scolastico con l’obiettivo di raggiungere e recuperare gli emarginati, gli adulti e i giovani sottoscolarizzati.