Home Politica scolastica Il consuntivo dell’ex sottosegretaria al Miur, Angela D’Onghia

Il consuntivo dell’ex sottosegretaria al Miur, Angela D’Onghia

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La sottosegretaria all’Istruzione, senatrice Angela D’Onghia, eletta in Puglia nella lista  “Con MOnti per l’Italia”, fa il bilancio della sua azione politica al Miur, diramando alla stampa una nota.

 

A conclusione del mio primo incarico politico di sottosegretario al Ministero dell’istruzione, università e ricerca, e prima che si completi la compagine governativa, voglio fermare nel tempo e comunicare a tutti coloro che operano nel sistema formativo di questo Paese alcune sintetiche riflessioni sul lavoro svolto e su alcuni principi che a mio parere dovrebbero continuare ad ispirare questo mondo complesso ma al tempo stesso, dalle incredibili potenzialità.

Tengo innanzitutto a precisare che valuto molto positivamente il percorso compiuto in questi anni insieme alle Scuole, alle Università, alle Accademie e Conservatori, e a tutte le Istituzioni centrali e periferiche, coinvolte nella erogazione del servizio formativo, nei diversi livelli, alle nuove generazioni.

I numerosi contatti con persone che operano in questo mondo, la constatazione di quanto si progetta e si realizza nelle Istituzioni formative con certosina pazienza e dedizione, la passione e l’entusiasmo che anima questi luoghi deputati alla crescita dei nostri giovani, mi hanno arricchita di una conoscenza e di una umanità a me finora sconosciute, attesa la mia appartenenza ad un settore lavorativo privato e che risponde ad una diversa regolamentazione.

Certo il cammino è stato segnato da una stagione non tranquilla, caratterizzata dalle diverse posizioni assunte nei confronti dei recenti provvedimenti di riforma o della incapacità di risposta a riforme attese da tempo e ritenute necessarie, ma sono convinta che le mediazioni raggiunte e l’ascolto più puntuale che seguirà, consentiranno a tutti gli attori di questo faticoso passaggio di maturare le soluzioni più giuste, nel comune obiettivo di garantire la qualità del nostro sistema formativo.

 

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L’imperativo del nostro tempo è la “conoscenza” che, quale indicatore di civiltà, attraverso il disgelo del potenziale di emancipazione che le appartiene, deve porsi al servizio della “ragione umana” per confermare i fondamentali valori della vita, della tolleranza, della solidarietà e della democrazia, affinchè diventino dimensione educativa di base per ciascun individuo.

Costruendo una conoscenza moderna, connotata dalla complementarietà dei molteplici punti di vista, le istituzioni formative, attraverso alfabeti e discipline, coniugano il sapere con il saper essere e il saper fare, traducendo questo incontro in un ordinario meccanismo di funzionamento della realtà.

Ecco come l’istruzione fluisce nell’educazione e ne trae linfa vitale per migliorare il suo potenziale di efficacia e di produttività, per cui investire nel capitale umano diventa premessa necessaria per costruire un capitale sociale in grado di rendere migliore il Paese, tanto sul versante della crescita economica, quanto su quello della coesione democratica e della osservanza dei diritti di cittadinanza.

Ma per realizzare questi obiettivi, occorre partire dalla “valorizzazione del merito”, con riguardo alle persone, agli enti, alle aziende, alle istituzioni formative, perché la prefigurazione di un traguardo induce tutti a dare il meglio di sé, ad impegnarsi individualmente e collegialmente, non solo per emergere o per uniformarsi al mito ostentato e visibile della efficienza a tutti i costi, ma per poter dare ciascuno il proprio contributo al progresso del Paese, come dice e vuole la nostra Costituzione repubblicana.

Non c’è contraddizione tra il principio di uguaglianza e la valorizzazione dei meritevoli, come purtroppo si è ritenuto, sbagliando, nel recente passato, mortificando quanti, grazie alle loro capacità, affinate con studio costante e metodico, raggiungono livelli di eccellenza.

A tal riguardo, a mio parere, occorrerebbe rileggere con attenzione Don Milani che ancora oggi ha molto da insegnarci sulle teorie dell’uguaglianza e del fare scuola!

Colgo, infine, l’occasione dell’avvicinarsi del Santo Natale, per formulare  miei auguri più veri e più sentiti:

”Agli studenti, ai genitori, ai dirigenti, ai docenti, al personale amministrativo dislocato nei numerosi uffici scolastici, universitari e  locali, auguro una crescente consapevolezza del ruolo centrale ed insostituibile che le Istituzioni formative svolgono nei territori di appartenenza, nonché il coraggio di sapersi mettere in gioco ogni giorno, nei diversi ruoli svolti, per costruire una società migliore, unitamente alla speranza di un sentire positivo che dia senso e significato alla comune azione educativa.

L’insoddisfazione del presente si combatte cominciando a cambiare, noi per primi, nella visione di un mondo migliore!

Auguri a tutti e a ciascuno!”

Sottosegretario di Stato all’Istruzione

Sen. Angela D’Onghia