Home I lettori ci scrivono Il decreto salva precari e i problemi atavici della scuola italiana

Il decreto salva precari e i problemi atavici della scuola italiana

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Il 10 ottobre scorso è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il c.d. Decreto Salva Precari, che a ben vedere però non salva proprio nessuno, tutt’altro. Ha creato solo ulteriori scontenti tra i docenti precari storici, diplomati magistrale, idonei 2016/18, neolaureati, dottori di ricerca, Ata, DSGA.

Lasciando insoluti problemi atavici che attanagliano la scuola italiana e creandone di nuovi.

Provvedimento principe del decreto è l’indizione di un concorso straordinario per chi ha 36 mesi di servizio(escluso l’anno in corso) nelle scuole statali(e di qui lo scontento di chi da anni sgobba nelle paritarie) e poi di uno ordinario. Questo il provvedimento per stabilizzare i precari ma in che modo? Davvero un ennesimo concorso nel giro di pochi anni potrà stabilizzare i precari?

Ne dubito fortemente, i precari, in qualunque posizione essi si trovino oggi, passeranno semplicemente dall’essere parcheggiati in una delle fasce delle graduatorie di istituto(o Gae) alla graduatoria del concorso che vinceranno (Se e quando le procedure concorsuali saranno concluse). Si parcheggiati, perché come noto ci sono sempre le graduatorie dei concorsi 2016/18 da smaltire(con i rispettivi idonei) e quindi il posto messo a concorso per loro non c’è e non ci sarà almeno per i prossimi 5 anni.

Come sbloccare la situazione? Ah già altra idea brillante presente nel decreto, far cambiare regione ai vincitori ed agli idonei dei concorsi precedenti su base volontaria. Unico particolare però, detto cambio potrà essere effettuato esclusivamente, nella regioni nelle quali le graduatorie e le gae risultino esaurite il che equivale in pratica ad un nulla di fatto.

Prendiamo ad esempio la classe A46, esubero nazionale, i vincitori che da 4 anni aspettano il ruolo che gli spetta di diritto che fine faranno? Non possono cambiare regione, non hanno priorità nelle supplenze, non è stato attribuito loro l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione che poteva creare nuove cattedre. Nulla , il vuoto più totale.

Per questo la mia domanda è un..…decreto salva chi? Non sarebbe stato più semplice immettere in ruolo sui posti quota 100 o adeguare l’organico di diritto a quello di fatto?

Allora forse si qualche precario lo si sarebbe salvato.

Teresa Papparella