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Il M5S vira a destra: il Governo pensi ai disoccupati non allo ius soli

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Non era un’uscita isolata, quella d’inizio settimana del sindaco di Roma, Virginia Raggi, nei confronti del Viminale, sull’impossibilità della capitale di accogliere migranti.

A pochi giorni dall’inaspettata richiesta, sostenuta pure dal “patron” Beppe Grillo, l’irrigidimento del Movimento 5 Stelle verso le esigenze degli stranieri ha trovato conforto nelle parole del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio.

In un’intervista a Libero, pubblicata il 17 giugno, Di Maio ha detto che sullo ius soli “il motivo per cui abbiamo deciso di astenerci è semplice: è un tema che riguarda tutta l’Europa perché con le regole attuali chi diventa cittadino italiano ha lo status di cittadino Ue. Inoltre, è mai possibile che prima di pensare al lavoro, o a un piano per dare incentivi e sgravi alle imprese che assumono giovani, oppure a un reale sostegno per le famiglie monoreddito con figli a carico, il Pd pensi a far approvare lo ius soli?”.

Per Di Maio, “dopo aver perso Alfano, Renzi cerca forse il sostegno dell’ala più a sinistra del Parlamento”.

 

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Il vicepresidente dell’aula di Montecitorio si scaglia contro un po’ tutto l’operato del governo in tema di immigrazione: “Minniti gioca a fare lo sceriffo di destra nell’ennesimo governo di sinistra nato in provetta, che in Libia ha registrato un flop clamoroso e ha portato ad un aumento vertiginoso degli sbarchi”.

Per Di Maio, che parla di “palese incapacità” del Governo, “le tensioni legate all’accoglienza derivano principalmente da due fattori. Il primo: la cattiva, ma anche criminosa gestione che ne hanno fatto i partiti negli ultimi vent’anni”.

“Il secondo fattore – continua il ‘grilino’ – è l’emergenza che vive il Paese. Bisogna avere il controllo di tutto quello che accade in mare entro i nostri confini e infine avviare una seria lotta contro i trafficanti di esseri umani. Questo sul fronte interno, per tamponare gli arrivi”, che quest’anno, aggiunge, potrebbero essere 250mila.

“Sul piano internazionale – prosegue – bisogna multare subito quei Paesi Ue che non accettano le quote, stracciare il regolamento di Dublino e istituire hub nei paesi di transito, come il Niger dove accogliere i migranti e permettere loro di chiedere, se ne hanno diritto, asilo alla Ue”.

Viene da chiedersi, qualora il M5S andasse al Governo dopo le elezioni di rinnovo legislatura, se questa nuova linea sui migranti possa avere influenze anche sulla scuola, dove oggi il numero di alunni non stranieri è giunto alle soglie del 10%.

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