
Qualche considerazione sull’articolo “Politiche scolastiche del Governo: c’è il no del Tavolo nazionale per la scuola democratica che a ottobre scenderà in piazza”-
Dapprima vorrei evidenziare una grossa contraddizione: il detto Tavolo nazionale è contrario alla “riforma della filiera tecnico-professionale che piega la scuola alle esigenze delle aziende”
Ma le scuole tecnico-professionali esistono proprio per formare gli studenti ad attività prettamente aziendali: se le si svuota di questo contenuto non sono più né tecniche né professionali! A che cosa potrebbe mai servire, allora?
Lo stesso Tavolo è contrario al DDL sull’obbligo del consenso informato che minaccia (…) il diritto dei giovani all’educazione sessuo-affettiva.
Già, ma i rappresentanti di questo Tavolo non pensano che magari alcuni genitori non gradiscono che ai figli venga impartita un’educazione sessuo-affettiva (quale, poi)? O che magari so o i destinatari stessi che non sono interesssati. Democrazia significa anche poter dire no; tale educazione va proposta, non imposta.
Si contesta poi il merito individuale: questo ha sapore di vetero-68. Forse la contestazione arriva da chi di meriti individuali non ne ha. Sembra quasi che il merito sia una colpa: meglio scoraggiarlo e soffocarlo?
Insomma, il tutto non mi convince.
Daniele Orla