Home I lettori ci scrivono Il “Piano Omega” forse esiste davvero

Il “Piano Omega” forse esiste davvero

CONDIVIDI

Io ipotizzo che esista e sia in attuazione, ormai da una ventina d’anni, un “Piano Omega” (il nome è di fantasia), cioè un preciso progetto trasversale tra partiti sia di dx che di sx e che comprende anche i “sindacatoni” (quelli che fanno riferimento ai partiti), piano volto a ridimensionare la scuola tutta.

Perciò in vent’anni il Pil destinato alla scuola è stato ridotto dal 5,5% a circa il 4,2% attuale cioè di un quarto!

In vent’anni si è creato il c.d. precariato storico: circa 200.000 insegnanti assunti a settembre o dopo e licenziati a giugno, su ognuno dei quali lo “Stato” risparmia 9.000 euro all’anno! Intanto l’edilizia scolastica è lasciata andare in malora: edifici non a norma e pericolosi, tanto che qualcuno muore.

Poi è venuta Gelmini al guinzaglio di Tremonti a tagliare col machete anche quello che funzionava. Così abbiamo avuto: classi-pollaio, accorpamenti assurdi di scuole, Invalsi a go-go per mettere in cattiva luce gli insegnanti; ha proseguito Profumo con concorsone dei 300.000, avance audaci sulle 24 ore, licei amputati di un anno; ha fatto la sua parte Fornero che ha ritardato l’andata in pensione anche a chi l’aveva a portata di mano. Scatti bloccati e Ccnl congelato.

Ora Carrozza con lo slogan vuoto e mendace “l’istruzione riparte” (cioè solo parole) mentre nei fatti prosegue l’azione di Gelmini e Profumo puntando palesemente:

1) all’autofagia contrattuale cioè togliere l’anzianità a tutti e prospettare lo zuccherino della carriera meritocratica a pochi, con – al solito – una 1ª fase certa e subito e una 2ª fase futura, incerta e magari da ricontrattare;

2) ai c.d. licei brevi di 4 anni (“risparmio” 3 mld di euro) sperimentati frettolosamente e graziosamente nel privato (con successo della sperimentazione sicuro al 100%) presentati come ineluttabile allineamento all’Europa e diploma a 18 anni, mentre i problemi veri (precari, edilizia, dispersione…) si incancreniscono.

Intanto i “sindacatoni” guardano altrove…