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Immissioni in ruolo: qualche giorno in più per diminuire le difficoltà

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I Provveditorati agli Studi avranno qualche giorno in più per le immissione in ruolo che – secondo il decreto legge n. 255 – devono essere fatte entro il 31 agosto. Non si tratta di una proroga vera e propria ma di un artificio tecnico che dovrebbe però dar modo agli Uffici provinciali di avere un paio di giorni in più di tempo. I contratti infatti dovranno essere datati al 31 agosto, ma ci sarà tempo ancora due-tre giorni per perfezionarli con l’accettazione da parte degli interessati.
In ogni caso l’ultima settimana di agosto sarà certamente una settimana difficile per la stragrande maggioranza dei Provveditorati italiani. Le complicazioni maggiori si segnalano soprattutto nelle aree metropolitane come Roma, Napoli  e Milano, mentre la situazioni appare più tranquilla nelle province di medie dimensioni.
Intanto si fanno sempre più vivaci le proteste sindacali.
In una lettera unitaria trasmessa nella giornata del 27 agosto al Ministero, Cgil, Cisl e Uil "esprimono un fermo e netto dissenso per tutte quelle decisioni che l’Amministrazione ha assunto unilateralmente su materie oggetto di relazioni sindacali". Sotto accusa sono, in particolare, le note tecniche che il Ministero ha diramato in questi giorni con le quali vengono definite le procedure per le nomine, procedure che – secondo i sindacati – dovevano essere appunto contrattate e discusse e non decise in modo unilaterale.
Clima un po’ più sereno in periferia soprattutto laddove si è riusciti persino a sottoscrivere qualche intesa di massima.
A Milano – dove, nella sola provincia del capoluogo regionale, bisognerà immettere in ruolo poco meno di 2mila 500 docenti – è stata siglata nella giornata del 22 agosto un’intesa fra la Direzione Scolastica Regionale e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Snals.
Ma pare che al Ministero non abbiano gioito alla notizia dell’intesa, anzi.
E anche l’Associazione Nazionale Presidi esprime forti perplessità; l’accordo prevede infatti che la Direzione Regionale, nel corso delle conferenze di servizio previste con i dirigenti delle istituzioni scolastiche, solleciti la creazione di scuole-polo per il conferimento delle supplenze ai docenti ed al personale Ata.
Secondo l’Anp un’intesa di questo genere sarebbe del tutto inapplicabile dal momento che la legge n. 241/90 non prevede che gli esiti di una conferenza di servizio possano in qualche modo "costringere" i singoli capi di istituto a comportarsi seconde regole definite dalla conferenza stessa.
In altre parole – secondo l’Anp – la creazione delle scuole-polo (o meglio di consorzi) non può che essere lasciata all’autonoma valutazione dei dirigenti scolastici.
Secondo la Cgilscuola, invece, la soluzione alle molteplici difficoltà applicative del decreto legge 255 starebbe proprio nella istituzione di scuole polo alle quali assegnare per tutta la provincia il compito di effettuare le nomine per una tipologia di posto o per una determinata classe di concorso.
In caso contrario, sostiene il sindacato di Enrico Panini, "la confusione sarà totale, i ritardi inevitabili, i diritti di graduatoria dei precari calpestati".