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Immissioni in ruolo sì. Ma non solo da Graduatorie ed esaurimento

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Immissioni in ruolo sì. Ma non solo da Graduatorie ed esaurimento.
E’ questa la richiesta del M5S che, a tal proposito ha presentato, in data 20 ottobre,  un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca.
Perché, infatti, fare disparità di trattamento e distinguere tra abilitati di serie A e abilitati di serie B?
Se ricostruiamo l’iter dei percorsi abilitanti in Italia, infatti, sostiene Silvia Chimienti, prima firmataria della proposta, ci accorgiamo di parecchie incongruenze e particolarità, che non fanno onore alla nostra legislazione scolastica.
Infatti i percorsi di abilitazione all’insegnamento svoltisi dall’anno accademico 1999/2000 all’anno accademico 2008/2009 con le Scuole di specializzazione all’insegnamento secondario, le cosiddette SISS, prevedevano per gli abilitati, al termine di un percorso formativo di due anni accademici con annesso un tirocinio didattico educativo di complessive 300 ore da svolgersi nelle istituzioni scolastiche convenzionate affiancati da un insegnante/tutor e da un insegnante supervisore, un esame di Stato conclusivo che attribuiva in caso di superamento l’abilitazione nella corrispondente classe di concorso e l’accesso alle graduatorie permanenti.
A decorrere dalla legge finanziaria per il 2007 (legge n. 296 del 2006) le graduatorie permanenti sono state trasformate in graduatorie ad esaurimento. Ne è conseguito che, solo fino al biennio 2007/2008 -2008/2009 (IX ciclo SISS), sono stati consentiti nuovi inserimenti di personale abilitato nelle nuove graduatorie ad esaurimento; nel frattempo, nel 2010 il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sospendeva il X ciclo SISS; nel 2012, a seguito dell’emanazione del decreto ministeriale n. 249 del 2010 concernente la “definizione della disciplina dei requisiti e delle modalità della formazione iniziale degli insegnanti della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado, ai sensi dell’articolo 2, comma 416, della legge 24 dicembre 2007, n. 244” sono state attivate le nuove procedure per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento.
E qui scattano le anomalie. Perché gli abilitati a seguito del superamento del suddetto tirocinio formativo attivo hanno avuto diritto all’inserimento nella seconda fascia delle graduatorie d’istituto, difformemente da quanto previsto per gli abilitati mediante il percorso analogo delle scuole di specializzazione all’insegnamento secondarie, per i quali era previsto l’accesso alle graduatorie permanenti e, successivamente, alle graduatorie ad esaurimento.
Da ingiustizia si generano a catena ulteriori ingiustizie. Nel documento “La buona scuola”, presentato il 3 settembre 2014 dal Presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, viene previsto un piano di assunzioni straordinarie per circa 148.100 docenti, in sostanza tutti gli attuali iscritti nelle Graduatorie ad esaurimento, da realizzarsi entro settembre del 2015. E fin qui va tutto bene. E gli altri abilitati non presenti nelle Gae?
Dal medesimo documento risulta che per i circa 166.400 docenti abilitati tramite tirocinio formativo attivo ordinario e percorsi abilitanti speciali, per i diplomati magistrali e i laureati in scienze della formazione primaria dopo il 2010-2011, l’unica via prospettata per conseguire l’immissione in ruolo e la stabilizzazione sia quella della partecipazione ad un nuovo concorso, che verrà bandito nel 2015.
Come mai sussiste dunque, a fronte di due percorsi abilitanti analoghi, una evidente disparità di trattamento tra cittadini abilitatisi entro il 2008/2009 con le SISS e i cittadini abilitatisi con tirocinio formativo attivo o percorsi abilitanti speciali a partire dal 2012, o che abbiano visto riconosciuto il valore abilitante del proprio titolo solo molti anni dopo averlo conseguito, come i diplomati magistrali?
Come mai per i primi è prevista la stabilizzazione entro il settembre 2015, per i secondi il mero accesso a un nuovo concorso?
Il M5S chiede dunque al ministro Giannini in che modo intenda sanare questa disparità di trattamento, valorizzando la professionalità di docenti già formati e già abilitati dallo Stato, che hanno dunque compiuto un percorso altamente qualificato e con costi onerosi in tutte le regioni d’Italia.
Chiede altresì che le immissioni in ruolo non si facciano solo dalle Gae, ma anche dalla seocnda fascia delle Graduatorie d’istituto. Sarebbe opportuno procedere ad immettere in ruolo tramite scorrimento delle graduatorie, in subordine all’assunzione dei docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, anche i docenti abilitati attualmente inseriti nella seconda fascia delle graduatorie d’istituto, garantendo loro un doppio canale per l’accesso al ruolo e la certezza di essere assunti e non disperdendo le grandi competenze acquisite e già testate tramite i suddetti percorsi abilitanti.
Niente abilitati di serie A e di serie B, se la nostra Costituzione prevede l’uguaglianza di tutti i cittadini e pari opportunità per tutti i cittadini italiani.