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In Africa aumentano gli iscritti, ma rimangono 160 milioni gli analfabeti

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L’Africa sta facendo da qualche anno dei passi in avanti in fatto di istruzione, soprattutto in nelle zone dove gli aiuti umanitari hanno ben lavorato in chiave pratica e culturale. La strada verso una alfabetizzazione minima generalizzata rimane tuttavia ancora molto lunga per il suo compimento. Sebbene nell’ultimo periodo si sia registrato un incremento del 42% dell’accesso alle scuole primarie e secondarie, in tutto il territorio africano rimangono infatti almeno 160 milioni gli adulti analfabeti, due terzi dei quali donne.
Il dato purtroppo è stato comunicato da una ‘fonte’ che ha alte possibilità di essere attendibile: si tratta del direttore generale dell’Unesco, Koichiro Matsuura, che ha reso pubblica la stima intervenendo alla cerimonia per i festeggiamenti del centenario del King’s College di Lagos (in Nigeria), una delle principali istituzioni educative dell`intera Africa occidentale.
Secondo il direttore dell’Unesco in Africa attualmente permangono “sfide ancora aperte (a cominciare dall`analfabetismo) che debbono essere individuate come priorità dalle Nazioni Unite e dai governi del continente, dal momento che rappresentano uno dei principali freni allo sviluppo”.
Il segretario dell’Unesco ha poi indicato come altre sfide nel settore dell’istruzione l’ineguaglianza di possibilità fornite alle donne e la necessità di migliorare la qualità dell’insegnamento. Anche per questo, Matsuura ha chiesto alle grandi compagnie internazionali che negli ultimi anni hanno moltiplicato i loro volumi di affari con i Paesi africani di destinare parte dei loro utili al finanziamento dell’educazione in Africa attraverso “istituzioni terze”.
Alla luce, però, dei precedenti e l’espandersi della crisi economica internazionale da qui ai prossimi mesi è altamente probabile che l’appello del direttore generale dell’Unesco rimanga inascoltato. Almeno nel breve periodo. Poi, quando la morsa della crisi economica sarà passata, se ne potrà sicuramente riparlare.