
La FLC CGIL di Foggia esprime forte preoccupazione per l’impianto delle Indicazioni Nazionali 2025, al centro del parere del CSPI del 27 giugno, che ne evidenzia con chiarezza limiti e rischi. Una critica che conferma quanto già analizzato nel volume “La scuola non si fermi all’Occidente” (Edizioni Conoscenza, 2025), promosso dalla nostra organizzazione.
In sintesi:
- si introduce di fatto un curricolo unico e prescrittivo, in contrasto con l’autonomia scolastica e la libertà di insegnamento;
- si torna a una scuola nozionistica e trasmissiva, a scapito dello sviluppo di competenze e della progettazione educativa;
- l’insegnamento della storia viene piegato a una logica identitaria e ideologica, con il pericolo concreto di un manuale unico nazionale;
- si oscura il concetto di cittadinanza globale, fondamentale in una scuola democratica e aperta al mondo;
- l’uso dell’intelligenza artificiale e la figura del docente sono trattati senza visione, riproponendo modelli autoritari e superati;
- l’introduzione del latino nella scuola media, senza risorse né programmazione, rischia di ampliare le disuguaglianze.
Come FLC CGIL, rifiutiamo un modello di scuola chiusa, prescrittiva e verticale: ribadiamo che non esiste qualità nella professionalità docente senza libertà e autonomia per chi lavora nella scuola. Chiediamo il ritiro dell’attuale bozza delle Indicazioni 2025 e l’apertura immediata di un confronto con la comunità scolastica tutta.
In allegato il documento dettagliato di analisi elaborato dalla FLC CGIL Foggia e da autori e autrici del volume “La scuola non si fermi all’Occidente”.