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Inizio anno scolastico al 1° ottobre: per ora non se parla

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L’esame della proposta di legge in materia di “Determinazione del calendario d’inizio dell’anno scolastico per le scuole pubbliche di ogni ordine e grado” non è ancora calendarizzato ma fa già discutere.
Il disegno di legge 408, firmato dal senatore del Pdl Giorgio Rosario Costa è formato da un solo articolo, 17 parole in tutto, congiunzioni comprese:
“Per le scuole di ogni ordine e grado l’anno scolastico ha inizio dopo il 30 settembre”.
Nella giornata di domenica è entrata in rete la notizia secondo la quale il disegno di legge sarebbe stato discusso già il prossimo 27 maggio in Commissione Cultura del Senato.
In realtà le cose stanno un po’ diversamente: la proposta del senatore Costa è stata presentata il 27 maggio 2008 ma, ad oggi, non risulta ancora calendarizzata.
Immediatamente in diversi forum si sono letti commenti di protesta di insegnanti precari che temono, in tal modo, di lavorare un mese in meno. 
Angela Nava, presidente del Coordinamento Genitori Democrativi ha subito commentato: "Come associazione non possiamo essere soggetti agli umori di chi presenta provvedimenti che modificano la pianificazione delle povere vacanze degli italiani. Un ragionamento si può fare in modo disteso, con la condivisione, se si vuole rilanciare il turismo". 
Molto deboli risultano le motivazioni addotte dal senatore.
La relazione introduttiva si riduce a poche righe: “L’attuale inizio anticipato dell’anno scolastico, rispetto a quanto accadeva negli anni sessanta, provoca la anticipata chiusura della stagione estiva anche rispetto al ciclo meteorologico. Ciò determina per le regioni a vocazione balneare un conseguente accorciamento della stagione turistica, con cadute occupazionali e reddituali”.
Un po’ poco, per la verità, per indurre il Ministro a sostenere il disegno di legge e per convincere il Parlamento a votarlo.
Già in passato proposte analoghe (durante il Governo Prodi, ne venne presentata una anche dal ministro del Turismo Francesco Rutelli) non sono andate in porto per le molteplici difficoltà applicative: se le lezioni iniziassero ai primi di ottobre bisognerebbe terminare verso la fine di giugno, con inevitabili ripercussioni sul calendario degli esami di Stato e così via.