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Insegnante tutor: avviata la trattativa

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Nel pomeriggio del 30 agosto ha preso avvio la trattativa sul tutor (e non solo), ma subito si sono presentate le prime difficoltà.

Intanto bisogna precisare  che la trattativa riguarda tutto l’articolo 43 del Contratto nazionale che prevede la definizione dei maggiori impegni connessi con l’avvio della riforma.  In apertura di riunione l’Aran ha illustrato l’atto di indirizzo che interviene in particolare su due questioni: le nuove professionalità necessarie a garantire la frequenza di bambini di due anni e mezzo nella scuola dell’infanzia e la definizione di criteri per l’individuazione dei docenti preposti alla funzione di tutor.

Sulla prima questione il Governo propone tre possibili soluzioni: istituzione di un nuovo profilo professionale, arricchimento del mansionario esistente, affidamento di incarichi aggiuntivi al personale in servizio.  

Il fatto è che alle generiche annotazioni contenute nel documento (per esempio si parla di congruo riconoscimento economico per l’arricchimento del mansionario) non corrisponde poi in concreto nessuno specifico stanziamento finanziario.

E su questa soluzione Cgil-FLC ha già fatto sapere di essere in ogni caso nettamente contraria: "Gli anticipi – sostiene il sindacato di Panini – non pongono solo un doveroso problema di cura, ma anche un problema di "educazione" per cui occorre una professionalità alta e competente, non si affronta l’inserimento di bimbi under 3 anni solo assicurando il cambio dei pannolini !"

Per la funzione tutoriale invece le risorse sembrano esserci (85milioni di euro) ma solo perché vengono sottratte alle iniziative per contenere la dispersione e per l’educazione degli adulti.

Scontata la presa di posizione contraria della Cgil-FLC, che però afferma di essere "pronta a contrattare e a farlo seriamente".

Anche Cisl-Scuola si dichiara nettamente contraria all’atto di indirizzo "perché viene proposta una funzione tutoriale in contrasto con l’autonomia scolastica, che intacca pesantemente la collegialità, la corresponsabilità e la contitolarità del team docente".

Il Ministero vorrebbe chiudere al più presto la trattativa ma gli ostacoli sono davvero molti: i problemi non sono solamente di natura economica, ma soprattutto di carattere politico;  c’è da aspettarsi che la vertenza venga utilizzata dai sindacati (e in particolare da Cgil e Cisl) per contrastare l’avvio della riforma nel suo complesso.