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Insegnanti di religione, concorso tutt’altro che “morbido”

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Col preciso scopo di dare agli insegnanti di religione pari dignità rispetto agli altri colleghi, quest’anno si è tenuto il primo concorso riservato, deciso dal ministro Letizia Moratti, abilitante per l’immissione in ruolo.
Dalle prime graduatorie, elaborate in alcune regioni, si evince che la media delle bocciature è del 3 per cento per le secondarie e del 7 per cento per le primarie. Sono state ritenute, invece, "sospette" le alte percentuali di bocciature in alcune regioni come ad esempio: Emilia il 24,7 alle primarie e il 17,6 alle secondarie; Lombardia il 22,6 per cento per le primarie; Veneto 22,2 per le primarie e 11,24 per le secondarie.
Molti insegnanti hanno minacciato di fare ricorso. Il "colmo" sembra essere rappresentato dalla bocciatura di docenti che insegnano da 20, 25 anni. "Perplessità" sulle procedure adottate ha espresso Sergio De Carli, presidente dell’Anir (Associazione nazionale insegnanti di religione). I sindacati replicano sulla regolarità delle commissioni che lavorano in piena autonomia. Per Orazio Ruscica, segretario nazionale dello Snadir (Sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione) "le correzioni degli elaborati sono state fatte in modo troppo affrettato".