Intelligenza artificiale, avatar e ChatGPT fanno ragionare meno gli studenti, il ruolo dei prof diventa più importante: a lezione dal prof Vespri

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“Non si può fare una previsione su come muteranno con certezza le modalità di insegnamento dei docenti, perché secondo la legge di Murphy con l’intelligenza artificiale la tecnologia raddoppia la propria potenza ogni anno e mezzo”.  Vincenzo Vespri, professore di Analisi matematica all’Università degli Studi di Firenze, spiega alla “Tecnica della Scuola” come potrebbero mutare le modalità di insegnamento degli insegnanti.

Le tecnologie non sostituiranno il professore, che anzi avrà un ruolo sempre maggiore”, perché “lo sforzo intellettuale degli studenti con questi strumenti diminuisce, quindi i docenti devono continuare a fare il loro mestiere”, ha detto l’accademico.

“Il problema – ha aggiunto Vespri – è che per mantenere i principi e le finalità di una volta, i docenti devono completamente cambiare il metodo: oggi gli studenti sono molto legati al digitale, non leggono più libri e fumetti, ma guardano video e Reel, quindi occorre cercare di interessarli con il loro linguaggio, bisogna mantenere i vecchi valori cambiando sostanzialmente gli strumenti. Un po’ come nel Gattopardo: tutto deve cambiare perché il professore continui a fare il suo lavoro, che è il migliore del mondo”.