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Istruzione tecnica e professionale: secondo Aprea (FI) la riforma non è più rinviabile

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Nel commentare un intervento uscito oggi sul Corriere a firma di Ernesto Galli Della Loggia che parla di riforme dell’assetto del sistema scolastico nazionale, Valentina Aprea, deputata di Forza Italia, candidata alla Camera e Responsabile Istruzione del partito azzurro, afferma: “La proposta di Galli Della Loggia è esattamente quella portata avanti da Forza Italia con la riforma dei cicli scolastici e, più recentemente, con l’istituzione degli ITS Academy”. “Se oggi non abbiamo ancora il livello secondario professionalizzante e abbiamo dovuto aspettare 20 anni per quello terziario – aggiunge Aprea – è dovuto al fatto che i governi successivi alla legge n. 53 del 2003 hanno cancellato la prospettiva di costruire nel nostro Paese un secondo ciclo con studi generalisti e studi tecnico professionali di pari dignità, questi secondi con uno sviluppo nel sistema terziario, parallelo ai tradizionali studi universitari”.

“Grazie all’Europa e al PNRR – ricorda ancora la deputata di FI – con la legge 15 luglio 2022, n. 99, di iniziativa di Forza Italia e approvata all’unanimità, l’Italia ha istituito gli ITS Academy, un nuovo Sistema terziario tecnologico superiore che rilascia titoli tecnologico-professionali anche di pari livello alla laurea, oltre che i più tradizionali di livello EQF 5. Sarebbe paradossale non rendere forte questo sistema, cogliendo l’opportunità offerta dalla Riforma dell’Istruzione Tecnico professionale che il prossimo Governo dovrà approvare, come previsto sempre dal PNRR”.

Secondo Valentina Aprea si deve però intervenire sull’”architettura” del sistema in modo da “istituire un secondo ciclo degli studi tecnico professionali unitario, modulare, graduale e continuo dai 14 ai 22 anni, che rilasci dopo tre anni diplomi professionali EQF 3, dopo quattro diplomi tecnico-professionali di livello EQF 4, dopo cinque-sette diplomi tecnologico-professionali di livello EQF 5 e dopo otto diplomi tecnologici superiori equivalenti alle lauree universitarie EQF 6”.

“Auspico che questo importante ridisegno istituzionale e ordinamentale si realizzi presto, come ci viene raccomandato anche dall’Europa – conclude la parlamentare – per dare all’Italia almeno 20mila tecnologi 4.0 all’anno, per accompagnare le transizioni ecologica, ambientale e digitale e modernizzare finalmente il nostro Paese. Si tratta di una sfida culturale, prima che istituzionale, che dobbiamo vincere”.