Home Archivio storico 1998-2013 Estero La Cina entra nel “governo” di Internet: fine della censura?

La Cina entra nel “governo” di Internet: fine della censura?

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Il governo mondiale di Internet ha due nuovi grandi alleati: si tratta della Russia, ma soprattutto anche la Cina. I due Paesi fanno ingresso nello Icann, l’organismo che sovrintende sulla Rete e che ora comprende il 90% dell’utenza mondiale. Malgrado la nota e ferrea censura governativa operante sul web, i cinesi sono i primi al mondo per navigatori (298 milioni) e per domini (17 milioni). Ed il fatto che il colosso asiatico abbia aderito al Gac – il Governmental Advisory Committee – dell’Internet corporation for assigned names and numbers, l’organismo internazionale che sovrintende al funzionamento della Rete e del sistema dei domini a livello mondiale, non è da poco conto.
Anzi. La notizia è di particolare importanza perché la Cina negli ultimi anni ha conosciuto una vera e propria esplosione di Internet, i cui tassi di crescita non hanno precedenti né pari: solamente dal 2007 al 2008 i navigatori sono cresciuti del 42%, quelli connessi tramite cellulare (117 milioni) del 133%, i blog censiti sono 162 milioni.
“E’ un fatto politico significativo e lungamente atteso”, ha commentato l’ingegner Stefano Trumpy, dirigente di ricerca all’Istituto di Informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr) e rappresentante del Governo italiano nel Gac di Icann. “La Cina è infatti la nazione al mondo che ha in assoluto il numero più elevato di utenti Internet: 298 milioni a gennaio 2009, e di domini (i nomi targati .cn sono quasi 17 milioni)”.
L’ingresso cinese, avvenuto all’ultima riunione Icann di Sydney, è stato accompagnato dalla presenza della Russia come ‘invited guest’. “Con queste new entry, nel Gac sono presenti gli Stati che comprendono oltre il 90% dell’utenza mondiale della rete”, prosegue il ricercatore dell’Iit-Cnr. “Questo dato – aggiunge Trumpy – smorza le critiche di quanti sostengono che entro Icann non siano sufficientemente rappresentati i governi nazionali. L’auspicio è che l’ingresso della Cina nel Gac possa anche favorire un maggiore rispetto della libertà degli utenti Internet”. Per procedere finalmente verso l’attuazione di una libertà di circolazione delle informazioni che anche molti cittadini cinesi, soprattutto gli intellettuali e gli studenti, auspicano da tempo possa realizzarsi.