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La “controriforma Fedeli” penalizza gli insegnanti del Nord e beffa quelli del Sud

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Parte la controffensiva delle opposizioni alla ministra Valeria Fedeli e alla legge 107 di riforma della scuola, che ora diventa “controriforma”: i tuoni rotolano dalla regione Veneto e in particolare dall’assessora all’istruzione  Elena Donazzan che boccia il cambio di rotta impresso su assegnazioni e mobilità degli insegnanti per gli 83 mila docenti neoassunti.

 

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“La riforma della ‘buona scuola’ non piace a nessuno, ma piace ancora meno l’operazione di controriforma messa in atto del nuovo ministro Valeria Fedeli. Appena arrivata al ministero di viale Trastevere il neoministro ha barato, come aveva già fatto con il suo curriculum”.

“Per risolvere il problema del caos generato dal governo Renzi, o meglio dal suo stesso partito, il nuovo ministro del governo Gentiloni ha proposto di non far rispettare a nessuno gli impegni presi, cancellando l’obbligo di permanenza per almeno tre anni nel posto di ruolo assegnato – dichiara Donazzan – In questo modo la contro-riforma Fedeli permette di occupare tutti i posti di ruolo al Nord, consentendo poi di trasferire il posto a vita laddove sarà più comodo”.