Home Politica scolastica La minoranza Pd in coro: alla riforma non basta un ritocchino

La minoranza Pd in coro: alla riforma non basta un ritocchino

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Stralciare la parte sull’assunzione dei precari e farne un decreto, per poi “meditare entro l’estate alcuni punti controversi” della riforma, come i poteri del preside, la chiamata diretta e il finanziamento delle scuole. A chiederlo è Miguel Gotor, senatore della minoranza del Partito Democratico, che indica anche i punti del ddl scuola, su cui la minoranza Pd auspica un’apertura da parte del governo.

“Il primo riguarda le assunzioni dei precari: è possibile, anche da un punto di vista economico, aumentare la platea di quanti possono essere assunti, allargando alle graduatorie di merito a partire dai Tfa, gli idonei del concorso del 2012 e quanti hanno svolto percorsi formativi e tirocini, e che da anni lavorano nella scuola”. Se fosse necessario, a causa dei tempi, bisogna procedere a uno stralcio, ipotesi a cui guardo con favore, e avere quindi poi piu’ tempo, entro estate, meditare alcuni punti controversi. “Data l’urgenza – sottolinea Gotor – sarebbe importante valutare lo stralcio della questione precari, emanando in 48 ore un decreto, per poi concentrarci a migliorare la riforma, così da vararla entro l’estate. L’obiettivo deve essere evitare che il novo anno scolastico sia contraddistinto da un intasamento di ricorsi”.

Insomma, per Gotor “l’apertura di Renzi sul ddl scuola è positiva, ma speriamo che alle parole seguano i fatti, sapendo che alla riforma non basta un ritocchino” (il riferimento è al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che in settimana si era espressa su questa lunghezza d’onda).

Il senatore bersaniano indica poi tre punti sul merito della riforma su cui poi il governo dovrebbe aprire il confronto. “innanzi tutto bisogna profilare meglio i poteri del preside;s sarebbe importante che il Comitato di valutazione da lui presieduto avesse al proprio interno 4 insegnanti scelti dal Consiglio di istituto e, per evitare conflitti di interesse, i genitori e gli alunni dovrebbero avere solo un potere consultivo”. Poi per quanto riguarda la chiamata diretta, “ci sono maggiori garanzie di trasparenza e legalità con il rispetto di graduatorie pubbliche, stabilite tramite concorso”.

 

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A proposito dei finanziamenti, conclude Gotor, “è opportuno mettere un limite alle donazione che si possono fare ai singoli istituti e dare vita a un fondo di perequazione che distribuisca il 50% dei fondi raccolti a tutte le scuole”.

Anche il deputato riformista Dario Ginefra alla vigilia della Direzione nazionale del Pd, che avrà luogo lunedì, tiene a dire qualcosa: “occorre coinvolgere l’intero Partito nel processo di rinnovamento e di riforma del Paese coinvolgendolo e responsabilizzandolo”.
Ginefra aggiunge: “Quello che Renzi deve cogliere fino in fondo, sulla scorta degli errori compiuti sul dl scuola, è che l’inclusione nei processi decisionali rende tutti cooprotagonisti e corresponsabili del lavoro che si compie e delle decisioni che si assumono. Evitiamo operazioni di avvicendamento nel partito”.

 

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