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La perdita della Montalcini, cordoglio trasversale

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È immediato, unanime e trasversale il cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Rita Levi Montalcini, deceduta a 103 anni il 30 dicembre nella sua casa romana.
Tra i primi ad esprimere profondo dolore per la scomparsa della neurologa e senatrice a vita è stato il presidente del Consiglio dimissionario Mario Monti. “Voglio ricordare – ha detto il premier – la ricercatrice che con il premio Nobel del 1986 ha dato lustro al nostro Paese e alla ricerca scientifica. Ma soprattutto voglio ricordare l’esempio di una donna carismatica e tenace, che ha dato battaglia per tutta la vita per difendere i valori in cui credeva”.
Il presidente ha rievocato gli anni all’estero della senatrice, l’impegno di medico a fianco dei militari e l’attività della Fondazione da lei creata per dare ai giovani, soprattutto di sesso femminile, l’opportunità di formarsi e dare vita a una classe di donne in grado di svolgere un ruolo centrale nella vita scientifica e sociale del proprio paese. “L’umanità è fatta di uomini e donne e deve essere rappresentata da entrambi i sessi”: riportando alla memoria le parole celebri di Rita Levi Montalcini il presidente – conclude la nota – ha auspicato che l’esempio di questa donna coraggiosa resti vivo nella memoria di tutti gli italiani.
Il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ricorda “la sua trasferta negli Stati Uniti nell’immediato dopoguerra: la scoperta del fattore Ngf (il fattore di crescita delle cellule nervose) e poi tutta l’attività di ricerca al suo rientro in Italia, certificano una dedizione alla scienza giustamente premiata con il Nobel alla medicina del 1986. Ma costituiscono anche uno straordinario esempio di impegno civile, che la professoressa Montalcini ha sottolineato anche negli ultimi anni con la carica di senatrice a vita”, ha aggiunto il ministro.
“Di lei ho due ricordi personali recenti. Il primo risale all’anno in cui compì i 100 anni. La invitammo al Politecnico di Torino per conferirle la laurea honoris causa in ingegneria biomedica. In quell’occasione ricordo che la professoressa, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, tenne un bellissimo discorso sui giovani e la scienza parlando con estrema lucidità e capacità empatica per oltre 20 minuti. Il secondo ricordo che ho di lei – sostiene – risale ad alcune settimane dopo la mia nomina a presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Andai a casa sua a visitarla, una domenica. La trovai affaticata, ma nonostante ciò fu prodiga di suggerimenti su come incentivare la ricerca e sulla necessità di favorire una più stretta interazione tra i laboratori che, sulle stesse tematiche, svolgono la medesima attività nelle diverse parti del mondo. Oggi dunque la scienza, ma anche l’Italia stessa, perdono uno dei loro rappresentanti più alti”.
Per il presidente del Senato, Renato Schifani, “l’Italia perde un grande scienziato e una grande donna, ma la sua figura e il suo insegnamento rimarranno sempre vivi nel nostro ricordo e continueranno a costituire motivo d’orgoglio per il nostro Paese. Nella sua lunga esistenza, dedicata sino alla fine, con straordinaria lucidità e immutata passione agli studi scientifici, ha illustrato il nostro Paese come pochi altri nel secolo passato”.
Secondo il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, Luigi Nicolais “la comunità scientifica perde oggi un autorevole esponente che nella sua lunga intensa vita ha testimoniato con straordinaria lungimiranza e fermezza il valore e l’importanza della ricerca scientifica”. Premio Nobel per la medicina nel 1986, Montalcini nel 1969, assunse la direzione dell`Istituto di Biologia Cellulare del Cnr a Roma fino al 1989. “A lei dobbiamo tanto. Ha sostenuto, formato, entusiasmato, generazioni di giovani talenti, abbattuto pregiudizi, liberato energie, spianato percorsi, fatto della ricerca un baluardo di democrazia”, ha sottolinea il presidente del Cnr, aggiungendo: “Per questo e non solo, è difficile sintetizzare in una breve dichiarazione il vuoto che lascia nella comunità scientifica e in noi tutti, indipendentemente dalle competenze e dai ruoli”.
Anche i leader di Pd e Pdl hanno voluto commentare la sua perdita. “Con Rita Levi Montalcini ci lascia una donna forte, coraggiosa, determinata, esempio di chi non si piega alla violenza e si batte per il progresso umano”, ha scritto su Twitter il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.
“Mi unisco a tutti gli italiani che in questo momento rendono il doveroso omaggio a Rita Levi Montalcini. Una scienziata di grande valore, una donna che ha onorato l’Italia”, ha scritto il leader del Pdl Silvio Berlusconi.
“La morte di Rita Levi Montalcini rappresenta una perdita grandissima, sia sotto il profilo umano che scientifico”, ha dichiarato Mariastella Gelmini (Pdl), ex ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca. “Con lei infatti – ha aggiunto Gelmini – se ne va una donna di grande umanità, oltre ad una studiosa di altissima caratura e di riconosciuto livello internazionale. L’Italia deve continuare a scommettere sulla formazione e sulla ricerca affinché altri uomini e altre donne possano proseguire il cammino culturale e scientifico che ha portato una nostra connazionale a ricevere il Nobel”.
“Commossa, desidero rivolgere il cordoglio delle senatrici e dei senatori del Pd ai familiari di Rita Levi Montalcini. Una donna che voglio ricordare come una grande scienziata, certamente, ma anche come una grande cittadina a servizio del suo Paese e delle istituzioni democratiche”, ha dichiarato la presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro.
“Ho avuto modo di conoscere Rita Levi Montalcini in questi ultimi anni della sua vita a Palazzo Madama e, di lei, senatrice a vita, non potro’ mai dimenticare la passione civile, il rigore morale, il grande senso delle istituzioni, la saggezza, il coraggio e soprattutto la determinazione nel voler difendere cio’ in cui credeva. Ricordo le interminabili sedute d’Aula tra il 2006 e il 2008, durante il governo Prodi, e l’ostinazione di Rita – ha aggiunto Finocchiaro- a voler restare per esprimere il suo voto, nonostante le difficolta’ fisiche. Sono orgogliosa di essere stata seduta al suo fianco in Parlamento. Nel piangere la sua scomparsa non posso che sentirmi onorata di essere stata chiamata a far parte del CdA della Fondazione a lei intitolata”.
Il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna, pone l’attenzione sulla”vicenda umana che l’ha vista protagonista. Perseguitata dalla legislazione antiebraica del regime fascista, Levi Montalcini – anche nei giorni drammatici della persecuzione – non ha mai rinunciato a portare avanti le sue ricerche e i suoi esperimenti. Ci lascia in eredità un insegnamento prezioso: la centralità dello studio e dell’istruzione come fondamentale motore della crescita di ciascun individuo, il coraggio e la portata rivoluzionaria delle idee, la tenacia nel portarle avanti nel tempo con immutata determinazione. La sua lunga vita, interamente consacrata alla scienza e al bene comune, ci racconta – ha aggiunto Gattegna – di una persona dal cuore grande e e dalla straordinaria longevità fisica e intellettuale. Di una donna, orgogliosamente italiana e orgogliosamente ebrea, che alla ricerca scientifica affiancava – con medesima passione – l’impegno per la cultura, la democrazia, i diritti civili. Significativa e lungimirante appare, tra le altre, l’iniziativa intrapresa per dare un futuro migliore alle donne del continente africano. Iniziativa che le aveva permesso di conquistare la loro amicizia e la loro ammirazione”.
“Amava i giovani e i giovani amavano lei. È stata e continuerà ad essere un punto di riferimento per quanti, ogni giorno, si battono per costruire società sempre più libere e consapevoli. Che il suo ricordo sia di benedizione”, ha concluso Gattegna.
Vale la pena ricordare che la Montalcini è stata autrice di numerose pubblicazioni su riviste e di volumi scientifici: Il messaggio nervoso (1974), NGF: apertura di una nuova frontiera nella neurobiologia (1989) e The saga of the NGF (1997). Nel 1987 ha pubblicato l`autobiografia Elogio dell`imperfezione, cui seguiranno: Il tuo futuro (1993), Senz`olio contro vento (1996), L`asso nella manica a brandelli (1998), La galassia mente (1999), Cantico di una vita (2000), Un universo inquieto (2001), Tempo di mutamenti (2002), Abbi il coraggio di conoscere (2004), Tempo di azione (2004), Eva era africana (2005), I nuovi Magellani nell`er@ digitale (2006), Tempo di revisione (2006). L’ultima opera libraria è di tipo divulgativo: Rita levi-Montalcini racconta la scuola ai ragazzi (2007).