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La riforma del Titolo V

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E anche De Rio si è espresso sulla riforma della ripartizione delle competenze tra Stato, Regioni e Autonomie locali durante l’audizione davanti alla Commissione bicamerale per la Semplificazione presieduta da Bruno Tabacci.
Lo stesso Del Rio ha detto: “E’ necessario rovesciare completamente il modello attuale oggi, infatti, attraverso la tecnica degli elenchi di funzioni, spesso contenenti anche evidenti sovrapposizioni, il permanere dei principi fondamentali della legislazione statale e la trasversalità di alcune materie di competenza esclusiva, si è determinato un intreccio spesso inestricabile di competenze e di funzioni.
E lo stesso è avvenuto per quanto riguarda la ripartizione dei compiti amministrativi tra i livelli di governo. Invece il modello che attraverso la riforma del Titolo V va costruito, deve mantenere necessariamente una forte flessibilità”. Si ricorda che il Titolo V, parte Seconda, della nostra Costituzione è stato oggetto di un ampio processo di riforma, avvenuto mediante l’approvazione della legge costituzionale n. 3 del 2001.
Tale modifica ha inciso in modo netto sui rapporti tra gli enti costitutivi della Repubblica e tra lo Stato, le Regioni e l’Unione europea anche nell’assetto organizzativo delle nostre scuole; inoltre, ha modificato profondamente la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni ed ha apportato alcuni importanti cambiamenti sotto il profilo fiscale