Home I lettori ci scrivono La scuola renziana, dalla chiamata diretta alla performance

La scuola renziana, dalla chiamata diretta alla performance

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Quale sarà il programma di Renzi per la Scuola? Una sorta di anticipazione vi è stata con Impegno Italia dell’ex capo del Governo Letta, che in sostanza ha ripreso una parte delle volontà renziane, ma già nel 2012 Renzi aveva scritto molto sulla scuola, in un documento presentato a Verona il 13 settembre 2012, in occasione dell’annuncio della sua candidatura alle primarie del Pd.

Autonomia e selezione del personale: “Gli istituti scolastici devono godere di un’ampia autonomia, anche riguardo alla selezione del personale didattico e amministrativo, con una piena responsabilizzazione dei rispettivi vertici e il corrispondente pieno recupero da parte loro delle prerogative programmatorie e dirigenziali necessarie. Questo obiettivo va preparato attraverso una fase transitoria nella quale si incominci a responsabilizzare gli istituti scolastici mediante una valutazione della performance gestita da una struttura indipendente centralizzata”.
Tecnologie: “un forte investimento sulla scuola e, in particolare, sulla formazione e l’incentivazione degli insegnanti, sull’edilizia scolastica e sull’upgrade tecnologico della didattica”.
Invalsi: “la valutazione degli istituti scolastici attraverso il completamento e il rafforzamento del nuovo Sistema di Valutazione centrato sull’azione di Invalsi e Indire, con la prospettiva di avvicinare gradualmente il nostro modello a quello britannico centrato sull’azione della Ofsted”.
Performance: “incentivi ai dirigenti scolastici basati sulla valutazione della performance delle strutture loro affidate”.
Selezione generale personale scolastico: “una revisione complessiva delle procedure di selezione e assunzione dei docenti, basata sulle competenze specifiche e sull’effettiva capacità di insegnare”.
Formazione: “una formazione in servizio per gli insegnanti obbligatoria e certificata, i cui esiti devono contribuire alla valutazione dei docenti e alle progressioni di carriera, basata su un mix di: aggiornamento disciplinare, progettazione di percorsi con altri colleghi, aggiornamento sull’uso delle nuove tecnologie per la didattica, incontri con psicologi dell’età evolutiva o con medici per capire come affrontare handicap o disturbi di apprendimento sui quali la scienza ha fatto progressi”.
Valutazione: “la valutazione e incentivazione degli insegnanti, attivando in ciascun istituto scolastico un meccanismo finalizzato all’attribuzione di un premio economico annuale agli insegnanti migliori, scelti da un comitato composto dal preside, da due insegnanti eletti dagli altri (cui andrà il 50% del premio e che non potranno ovviamente essere selezionati per il premio intero) e da un rappresentante delle famiglie eletto dalle stesse, sulla scorta del progetto pilota “Valorizza”, già sperimentato in quattro province nel corso del 2010-2011”.
A ciò poi si devono aggiungere anche gli intenti come manifestati da Faraone, nuovo responsabile del Pd Scuola, il quale più di una volta, con riferimento alla Sicilia, ma ovviamente nulla esclude che ciò possa essere proposto a livello nazionale e dunque integrare in tal senso il programma renziano della scuola, ha proposto l’apertura della scuola per tutto il giorno ed anche nei periodi festivi. In Sicilia questa proposta è emersa tramite l’ausilio dei Pon e Por ma si segnala anche l’estensione del tempo pieno obbligatorio in tutte le scuole primarie siciliane con possibilità di reintroduzione dei moduli su progetto presentato e monitorato negli esiti da ciascuna istituzione scolastica e il tempo prolungato in tutte le scuole medie, l’eliminazione delle classi pollaio, ponendo a 25 il numero massimo di alunni per classe ed il numero minimo a 20 alunni nonché l’integrazione del contingente docente con una o più unità a supporto nelle scuole a rischio. Insomma esistono molte indicazioni chiare sulla scuola che rischia di venire, il tutto chiaramente dovrà coordinarsi con le volontà politiche del centrodestra, le contestazioni certamente non mancheranno così come non mancheranno gli apprezzamenti da parte delle organizzazioni confindustriali, o da parte della Fondazione Agnelli o Fondazione San Paolo, da tempo impegnate nel settore scolastico con proposte che corrono proprio nella direzione del programma renziano.