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La vignetta di Ceccon: in Italia la Scuola è donna

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Qual è tra le professioni quella stradominata dalla presenza delle donne? L’insegnamento, naturalmente. Ed è a loro, alle tante donne che svolgono questo importante compito, che Davide Ceccon dedica la vignetta settimanale realizzata per la casa editrice “La Tecnica della Scuola”.

Ceccon ha colto nel segno: in effetti, per celebrare la giornata mondiale dell’Insegnante la mente va prima di tutto alle donne. Anche nella scuola italiana, dove oltre l’81% degli insegnanti è di sesso femminile. Nella scuola dell’infanzia sfiora il 100%. E le percentuali sono destinate a crescere, perché negli ulti corsi di formazione per abilitarsi nella scuola primaria e dell’infanzia vi erano sezioni con un solo aspirante maestro uomo ogni trenta donne.

Alle donne, poi, la scuola piace già in tenera età: se l’Italia detiene il 17,6% di alunni che lasciano banchi e libri prima dei 16 anni, tra i maschi questa percentuale sale al 20,5%; tra le femmine, invece, scende al 14,5%. E anche chi frequenta ha risultati migliori se appartiene al sesso “rosa”: a quindici anni le femmine hanno competenze in lettura molto più alte dei maschi, mentre questi ottengono risultati migliori in matematica, ma di misura statisticamente non significativa. Così alla maturità ottengono votazioni più alte. E, non a caso, all’Università si iscrivono molte più donne e si laureano almeno un anno prima degli uomini.

Quasi sempre, tuttavia, guadagnano meno: scorrendo l’ultimo Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, si scopre che già ad un anno dal conseguimento del titolo gli uomini guadagnano il 14% in più delle loro colleghe (1.254 euro contro i 1.098 euro delle donne). Tra uno e cinque anni dal conseguimento del titolo le differenze di genere a livello stipendiale diventa ancora maggiore: il 22% in più a favore dei maschi (1.626 contro 1.333 euro). Nella scuola questo non accade. Anzi, all’ultimo concorso per dirigenti scolastici sono state molte più donne a presentarsi e a vincere la selezione per diventare capo d’Istituto.

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