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Lascia l’incarico il preside che ha cancellato le feste per il Natale a scuola

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Prima le polemiche, poi le richieste di spiegazioni del Miur: il preside dell’Istituto di Rozzano non ha retto la pressione.

E ha lasciato la reggenza della scuola cui aveva ‘cancellato’ gli eventi natalizi. Deve essersi sentito stretto in una morsa, Marco Parma. In mattinata, sabato 28 novembre, l’assessore all’Istruzione della Regione Lombardia, Valentina Aprea, aveva chiesto formalmente al direttore generale dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia, la dottoressa Delia Campanelli, di convocare un incontro a tre con il preside della scuola di Rozzano perché “le istituzioni vogliono e devono comprendere le motivazioni che stanno alla base del grave gesto da lui compiuto nel cancellare ogni iniziativa scolastica che riguarda il Natale cristiano”.

Di lì a poco, la richiesta è stata girata al preside, convocato d’urgenza per lunedì proprio dall’Usr lombardo. L’incontro a tre, però, non si farà mai: prima è trapelato che il preside 63enne avrebbe anche scritto una lettera allo stesso ufficio periferico del Miur. Per spiegare che la decisioni di non autorizzare feste di carattere religioso a scuola sia stata presa per non creare situazioni di disagio tra i bambini, soprattutto in un momento delicato come quello che si sta attraversando, dopo gli attentato di Parigi.

 

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Perché quell’istituto comprensivo da lui diretto, il Garofani, è frequentato da un migliaio di studenti, dalle materne alle medie. Il 20% sono di origini straniere. Per questo il preside ha deciso di rinviare il solito Concerto di Natale dei bimbi della primaria al 21 gennaio, trasformandolo in concerto di inverno, mentre quelli delle medie terranno l’evento natalizio il 17 dicembre in un teatro fuori scuola.

“Le beghe degli adulti non devono ricadere sui bimbi e a me interessa solo che a scuola ogni momento sia condivisibile per tutti e che nulla possa creare imbarazzo o disagio a qualcuno – aveva detto ieri mentre infuriavano le polemiche – Credo sia un passo avanti verso l’integrazione e non indietro rispettare la sensibilità di chi la pensa diversamente, ha altre culture o religioni – ribatte il preside – Questa è una scuola multietnica, sarebbe stato giusto se nelle feste di classe una parte dei bambini avessero cantato della canzoni dalle quali erano esclusi altri? E poi dopo quello che è successo a Parigi qualcuno lo avrebbe considerato una provocazione”.

In giornata, però, i commenti negativi per la sua scelta si sono moltiplicati. Un riferimento, seppure indiretto, è giunto persino dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, interpellato sulla faccenda mentre era in visita al teatro Pirandello di Agrigento. “Quest’anno si fa il presepe al Viminale. L’idea dell’integrazione non presuppone di cancellare la propria identità”, ha tenuto a dire Alfano.

Per il preside Marco Parma la pressione, evidentemente, è diventata insopportabile: in serata, da fonti della Regione Lombardia, riportate dall’Ansa, è trapelato che “ha rimesso il mandato di reggente ma limitatamente alla scuola primaria dell’istituto comprensivo Garofani di Rozzano”. La cui reggenza verrà sicuramente affidata ad un preside meno intransigente e più cattolico.

 

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