
Alla Destra, con in prima fila Augusta Montaruli, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, non è piaciuto il volume “Trame del tempo”, pubblicato da Laterza, che sarebbe “un condensato di false notizie, offensivo e lesivo per chi voglia studiare storia contemporanea”, minacciando una interrogazione parlamentare.
Gli autori del libro “incriminato”, dice la parlamentare, definiscono FdI “catalizzatore dei voti dell’estrema destra” e riferendosi alle elezioni del 2022 sostengono che non rifletterebbero la volontà della maggioranza, mentre si distingue nell’attuazione di misure dichiaratamente liberticide, come il cosiddetto ddl “Sicurezza” che contrae il diritto di manifestare.
Il governo Meloni proseguirebbe inoltre la guerra ai migranti con rinnovato fervore, con piani di deportazione e una loro costante criminalizzazione sui mezzi di comunicazione e “misure liberticide”. E su tali accuse, dal Mim è partita una richiesta all’Associazione Italiana Editori affinchè implementi un’indagine sul caso, in vista della modifica di alcuni passaggi o addirittura del ritiro del libro.
Ha infatti commentato il ministro Valditara: “Si ricorda che non possono essere adottati volumi che contengano frasi offensive, ovvero affermazioni tendenziose, che alterino la verità dei fatti tradendo la serietà della ricostruzione storica che è alla base di una scuola democratica”.
A questo punto, è intervenuto direttamente l’editore, Alessandro Laterza che, intervistato dal Domani, afferma: “Revisionismo storico e censura” e un caso “là “Fahrenheit 451, la temperatura a cui brucia la carta, quasi evocata dal partito della fiamma”.
Dice Laterza:” L’indignazione dei parlamentari di FdI non è motivata e non la capisco. Gli autori del testo (Caterina Ciccopiedi, Valentina Colombi e Carlo Greppi,) si limitano a descrivere le caratteristiche delle nuove forze politiche, partendo da dati di fatto. Nel libro non ci sono elementi di fantasia o di finzione. Inoltre il testo parte dall’anno 1000 e arriva ai giorni nostri: Fratelli d’Italia vuole condurre il suo processo di revisione storica anche sulla Rivoluzione francese? Tutto può essere”.
Inoltre, secondo l’editore, che è fra i più importanti d’Italia, ci sarebbe una forte volontà “di controllo, celata dietro l’invocazione di criteri di imparzialità”, ma “mettendo in discussione democrazia e Costituzione”.
Preoccupa, inoltre, il provvedimento di Valditara che vuole si valutino, da parte dell’Associazione Italiana Editori, che ha mandato la richiesta al mittente, “i contenuti dell’opera per assumere i provvedimenti del caso. Somiglia a una forma di censura”.
Secondo Alessandro Laterza, il libro, edito dalla sua azienda, “parla di una forza politica con all’interno una componente nostalgica e una prospettiva securitaria. Elezioni «impietose»? Lo sono state, considerato il basso tasso di partecipazione. «Misure liberticide»? Basta leggere la relazione della Cassazione sul dl Sicurezza. Ripeto, si tratta di fatti documentati e sotto gli occhi di tutti. Se qualcuno però si è sentito offeso, spieghi perché. Ricordando che le domande che ci facciamo sul passato partono dal presente”.