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Latino alle medie, Bibbia alla primaria, niente geostoria, sei d’accordo con la riforma di Valditara? PARTECIPA AL SONDAGGIO

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Grandi classici, storia occidentale, ritorno del latino e lettura della Bibbia: sono queste alcune delle novità che il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha recentemente anticipato riguardo alle nuove Indicazioni Nazionali per il primo e secondo ciclo di istruzione. Un approccio che si propone di rafforzare le radici culturali italiane e occidentali, con uno sguardo rivolto alle tradizioni letterarie e storiche.

Le novità della scuola primaria

Con queste modifiche, fin dalla seconda primaria i bambini potranno cimentarsi con opere classiche della letteratura per l’infanzia, da Verne a Stevenson, senza trascurare poesie e filastrocche da imparare a memoria. L’obiettivo, hanno spiegato i promotori, anche sulla scorta delle indicazioni fornite da una Commissione ministeriale di esperti, è stimolare la memoria e il piacere della lettura fin dalla tenera età. Anche la storia sarà trattata come una “grande narrazione”, partendo dalla Bibbia e dall’epica classica fino a esplorare saghe norrene e racconti delle civiltà germaniche. La musica, a lungo trascurata nei programmi scolastici, tornerà protagonista, accompagnando l’apprendimento con approcci creativi.

Latino alle medie, ma facoltativo

Una delle novità più discusse è il ritorno del latino nelle scuole medie, seppur su base volontaria. Un’ora a settimana permetterà agli studenti di avvicinarsi alla lingua madre dell’italiano, sviluppando competenze logiche e di traduzione. Al contempo, lo studio della storia si concentrerà sulle vicende dell’Italia, dell’Europa e dell’America, limitando l’attenzione al contesto occidentale e abbandonando il tradizionale approccio “geostorico”.

PARTECIPA AL SONDAGGIO

La Tecnica della Scuola chiede ai propri lettori il loro parere sull’argomento tramite un’indagine.

All’interno del sondaggio, troverai le seguenti domande:

Qual è il tuo ruolo?

  • Dirigenti scolastici
  • Docenti
  • Genitori
  • Studenti
  • Altro

In quale luogo ti trovi attualmente?

  • Nord
  • Centro
  • Sud
  • Isole

Sei d’accordo nell’introdurre la narrazione della Bibbia insieme all’epica classica all’interno dell’insegnamento della storia nella scuola primaria?

  • No
  • Non so

Sei d’accordo nell’introdurre il latino e la geografia abbandonando il tradizionale approccio “geostorico” nella scuola secondaria di I grado?

  • No
  • Non so

Reazioni e dibattito

Le nuove Indicazioni Nazionali hanno suscitato un vivace dibattito. Il ministro Giuseppe Valditara ha accolto positivamente le discussioni, affermando, tra le altre cose, che servirà pure a contrastare il calo delle competenze linguistiche rilevato tra gli studenti italiani.: “Mi fa piacere che si sia aperto un grande dibattito culturale, era ora. È già un primo successo di questa iniziativa”. Il titolare del Mim ha inoltre sottolineato che si tratta di “indicazioni nazionali” rispettose dell’autonomia delle scuole, e che il percorso di confronto si concluderà entro fine marzo.

Diverse le opinioni espresse. Antonio Affinita, direttore generale del Moige, ha dichiarato: “Riteniamo positiva la scelta di dare maggiore spazio alla letteratura, anche quella per l’infanzia; e di potenziare l’insegnamento della grammatica”.

Al contrario, l’Unione degli Studenti ha espresso preoccupazione per l’introduzione dello studio della Bibbia e la riduzione della geostoria, ritenendo che tali scelte possano portare a una visione nazionalistica e limitata della formazione.

Le nuove disposizioni, che non entreranno in vigore prima dell’anno scolastico 2026-2027, prevedono anche una fase di confronto con associazioni di genitori, docenti e studenti.

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