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Le regole dei concorsi sono cosa seria, ma il Ministero le sta trasformando in una specie di magia

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Con un comunicato, pubblicato in data martedì 8 aprile 2025, il Ministero ha fatto sapere ai docenti che hanno svolto il concorso ordinario per posti comuni e di sostegno, bandito con decreto n. 3059 del 10 dicembre 2024, nel pomeriggio del 27 febbraio, che una domanda di tale prova era effettivamente sbagliata. Si parla del quesito n. 4 (ma è difficile, con questa sola indicazione, capire a quale quesito effettivamente ci si riferisca, dato che l’ordine delle domande somministrate ai candidati è stato casuale), per il quale si è constatata l’assenza della risposta corretta tra le quattro proposte. In questi mesi, il Ministero della Magia ha lavorato sodo per capire quali soluzioni adottare per risolvere questo piccolo incidente di percorso: in Piattaforma “Concorsi e Procedure Selettive”, nella sezione personale dei canditati, il punteggio della prova scritta è andato aumentando e diminuendo a fasi alterne, fino a scomparire del tutto. Puff. Magia appunto.
Il punteggio minimo per accedere alle prove successive alla prima è tutt’ora una chimera e il concorso PNRR2, bandito e partito in fretta e furia, pare essere in balia di questa situazione.
Con il comunicato diffuso martedì 8 aprile, finalmente il nodo si è sciolto: 
“Pertanto, nel rispetto del principio della par condicio e a tutela degli interessi di tutti i partecipanti distribuiti sui sei turni, si ritiene necessario procedere all’annullamento del quesito in questione, senza attribuire alcun punteggio a prescindere dalla risposta data (o non data), e svolgere una prova suppletiva consistente nella somministrazione di un quesito sostitutivo del quesito n. 4 riconosciuto come errato a coloro che hanno sostenuto la prova nel turno pomeridiano del 27 febbraio u.s. I destinatari della prova suppletiva che decidessero di non parteciparvi manterranno il punteggio conseguito nella prova svolta, senza conteggiare il quesito errato”
Non è un barzelletta. È quanto si legge nella sezione notizie del sito istituzionale del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Noi non scherziamo affatto: nulla di tutto ciò ha senso, nella realtà. 
Dal punto di vista normativo, questa prova “suppletiva” non è prevista dal bando e di conseguenza non rispetta le regole che ne stanno alla base.
La prova scritta  avrebbe dovuto prevedere 50 quesiti corretti, ma di fatto, per la prova pomeridiana del 27 febbraio, ciò non è accaduto, con conseguente discriminazione di trattamento per i candidati. 
Senza considerare che “i destinatari della prova suppletiva che decidessero di non parteciparvi” potrebbero in realtà non avere affatto la possibilità di decidere se prendervi parte o meno, avendo una qualunque altra motivazione oggettiva per non poter essere presenti a questo “recupero” di una sola domanda e dunque venendo danneggiati per la perdita di una chance, per causa di forza maggiore.
Vogliamo aggiungere il viaggio e le spese per chi ha dovuto svolgere  la prova scritta lontano dalla propria città? Insomma, l’ennesimo pasticcio. 
In Sardegna, il 28 marzo si sono svolti i primi orali per il concorso della scuola primaria. Si sono presentati 6 candidati su 7, tutti promossi. Peccato che, solo al termine delle prove, la commissione ha preso atto di una “leggera” dimenticanza: al momento della prova orale, i candidati non sono stati invitati ad estrarre le domande disciplinari, così come previsto dal bando.
Il 1° aprile, i candidati in questione sono stati informati, tramite mail, dell’annullamento della prova per le irregolarità riscontrate, venendo invitati a ripeterla.
Questo episodio dimostra che le norme del bando devono essere applicate: infatti, per sanare le irregolarità rilevate, non è stata “inventata” una prova ulteriore o diversa rispetto a quella disciplinata nel bando.
Le regole di una procedura concorsuale vengono decise dal Ministero e blindate nel bando di concorso; vengono accettate dai candidati con l’inoltro della domanda di partecipazione; devono essere rispettate da ambo le parti. Com’è possibile garantire l’imparzialità della prova costituita da un solo quesito a risposta multipla?
Quali saranno le precauzioni che verranno apprestate per evitare che i candidati convocati alla prova suppletiva non vengano influenzati nelle loro risposte dal comportamento degli altri aspiranti docenti chiamati a partecipare al test?Corre l’obbligo di rammentare che La Commissione Nazionale ha ammesso di aver sbagliato: pertanto, così come un candidato che sbaglia è estromesso dalla procedura concorsuale, allo stesso modo, è lecito pretendere che i componenti della Commissione Nazionale, responsabili dell’errore, vengano sostituiti e che sia una nuova Commissione a predisporre i quesiti da sottoporre ai candidati.
Quanto accaduto è emblema dell’incapacità dei membri della Commissione Nazionale di assolvere al compito loro assegnato e congruamente, ma ahinoi immeritatamente, retribuito.Ai posteri l’ardua sentenza.

Domenico Piccirillo