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Legge di Bilancio, Fedeli: aumento 80 euro e altre misure importante investimento

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“Un importante e doveroso investimento sulle nuove generazioni e sul sistema Paese nel suo complesso”.

Così la ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, commenta i contenuti della Legge di Bilancio 2018, la cui votazione finale è fissata per giovedì novembre al Senato.

Fedeli: investimenti per migliorare educazione, ricerca e innovazione

“Crescita, innovazione, occupazione, inclusione ed equità sociale – ha commentato la ministra – già erano state messe al centro delle norme proposte dal MIUR, che nei giorni scorsi ha continuato a seguire con impegno i lavori del Parlamento per migliorare ulteriormente il testo”.

“Il nostro lavoro è stato e continuerà a essere indirizzato soprattutto verso investimenti per l’intera filiera dell’educazione e per lo sviluppo della ricerca e dell’innovazione, perché siamo convinti che questa sia la migliore scelta politica per il futuro non soltanto delle nuove generazioni, ma dell’intero Paese. E questo è immediatamente evidente se si analizzano con attenzione le singole norme proposte”.

Contratto, la figura del docente torna al centro

Partiamo dal comparto Scuola. Per la responsabile del Miur gli 85 euro medi lordi in arrivo, perché, La Tecnica della Scuola lo ripete da mesi, da questa cifra non ci spostiamo, anzi in queste ultime ore potrebbero essersi ridotti a 80 euro per aprire anche agli aumenti dei precari, rappresentano comunque “un importante investimento. Basti pensare – prosegue la ministra – al rinnovo, dopo 9 anni, dei contratti delle e dei docenti: una conferma della nostra volontà di rimettere al centro il valore sociale, oltre che economico, di questa figura professionale, con la quale il Governo sta proseguendo sulla strada tracciata con l’accordo del 30 novembre 2016. L’apertura della contrattazione è partita per avere il rinnovo entro la fine dell’anno”.

Altre misure: concorso Dsga, torna la sostituzione di amministrativi e tecnici

Abbiamo a disposizione sia il tempo che le risorse per centrare l’obiettivo e dare una risposta a chi la aspetta da troppi anni. O basti pensare, per venire alle norme del Bilancio riguardanti la scuola, all’armonizzazione della retribuzione dei dirigenti scolastici rispetto a quella degli altri dirigenti pubblici, alla norma che consente di bandire il concorso per i DSGA e alla norma che consente alle scuole la sostituzione, in caso di assenza, degli assistenti amministrativi e tecnici, cioè del personale di segreteria e dei laboratori. E, da ultimo, all’emendamento approvato in materia di proroga di ‘scuole belle’ e alla proroga dei termini in materia di edilizia scolastica”.

Post diploma: più risorse per gli ITS

Il testo prevede anche l’incremento ulteriore (di 10 milioni per il 2018, di 20 milioni per il 2019 e di 35 milioni per il 2020) delle risorse a favore degli ITS per ampliare l’offerta formativa e conseguentemente i soggetti, in possesso di competenze, per l’utilizzo di strumenti avanzati di innovazione tecnologica, coerentemente con il piano “Impresa 4.0”.

Università: assunzione di ricercatori e precari

Oltre all’assunzione di oltre 1.600 ricercatori nelle Università e negli Enti di Ricerca, già prevista dal testo varato nelle scorse settimane dal Consiglio dei Ministri, è ora entrata una norma che prevede il finanziamento per la stabilizzazione di oltre 2.100 precari attualmente impegnati a vario titolo negli Enti di ricerca.

“Una norma dettata dal nostro convincimento che la ricerca, l’innovazione, l’alta formazione costituiscano il migliore investimento che un Paese possa fare nell’ottica di una crescita e di uno sviluppo sostenibili”, aggiunge la Ministra Fedeli. “Un convincimento che in una società dinamica come quella in cui viviamo e in un mondo che ci pone costantemente di fronte a sfide globali viene ogni giorno confermato da eventi di diversa natura. La centralità di innovazione e ricerca è infatti immediatamente evidente se si pensa alla sfera economica, ma non solo”.

“Si irradia infatti costantemente anche alla sfera del benessere individuale e collettivo e, se si riflette in modo approfondito, può avere ripercussioni altrettanto evidenti nella sfera dei diritti sociali e civili. È evidente come questa norma rivesta immediati vantaggi per le giovani generazioni, per le tante ragazze e i tanti ragazzi che hanno fatto della ricerca la loro professione, che portano avanti giorno dopo giorno con passione e determinazione. Ma la norma ha altrettanto immediati ed evidenti vantaggi per l’intero sistema Paese”.

Integrato il fondo per le borse di studio universitarie

La Legge di Bilancio in votazione al Senato incrementa inoltre di ulteriori 20 milioni a decorrere dal 2018 il Fondo Integrativo Statale per la concessione di borse di studio universitarie (FIS), fondo che passa da 216,8 milioni di euro del 2017 a 236,8 milioni dal 2018: un contributo ulteriore e significativo per eliminare definitivamente i cosiddetti “idonei senza borsa”.

Inoltre, il Senato ha incrementato di ulteriori 5 milioni a decorrere dal 2018, in aggiunta ai 10 milioni già inseriti nel disegno di legge approvato recentemente dal Consiglio dei Ministri, il fondo in favore di borse concesse per la frequenza ai corsi di dottorato di ricerca.

“Una conferma in più che per noi al centro ci sono formazione, ricerca, innovazione ma, soprattutto, i giovani”, commenta la Ministra Fedeli.

Stipendi dei prof universitari: scatti da triennali a biennali

Conferme arrivano anche dalla prevista progressione stipendiale per i professori universitari, che attualmente è caratterizzata da scatti triennali riconosciuti a seguito di valutazione.

Questi scatti sono stati ‘sospesi’ dal 2011 al 2015, in attuazione del Dl ‘Tremonti’ n. 78/2010. La norma inserita nella Legge di Bilancio consentirà di ridurre da tre a due anni la durata degli scatti successivi a quello attualmente in corso, che rimarrà invece triennale, ferma restando la valutazione. Ciò si traduce in un importante vantaggio per chi si trova a inizio carriera (anche a fini pensionistici).

È però tutt’altro che trascurata la giusta esigenza di tutti i docenti universitari di veder riconosciuto quanto loro spettante. Se da un lato infatti il calcolo degli scatti su base biennale agevola evidentemente i docenti a inizio carriera, le nuove modalità consentono a tutti i docenti universitari di recuperare gradualmente negli anni quanto perso a causa del Dl ‘Tremonti’ del 2010, tenuto anche conto che l’importo dello ‘scatto’ triennale viene ora spalmato sull’arco biennale; il nuovo ‘scatto’ biennale, dunque, recupera un terzo in più rispetto alle vecchie progressioni anteriori al 2010.

Afferma, ancora, la ministra Fedeli: “Si tratta di una norma strutturale e di sistema di fondamentale importanza, perché siamo convinti della centralità che riveste il sistema universitario nel nostro Paese, di quanto sia fondamentale in una società della conoscenza e in un’economia della conoscenza il ruolo giocato dall’alta formazione”.

Statizzazione degli Istituti Musicali Pareggiati del comparto AFAM

Nella Legge di Bilancio è inoltre prevista l’integrazione del fondo per il graduale completamento del processo di statizzazione degli Istituti Musicali Pareggiati del comparto AFAM per un importo di 5 milioni per l’anno 2018, di 10 milioni per l’anno 2019 e di 35 milioni a decorrere dall’anno 2020. La misura completa quanto era stato già avviato con la cosiddetta “manovrina” di giugno scorso.

“Un processo atteso da anni – conclude la ministra Fedeli facendo riferimento a un testo di legge approvato ormai 18 anni fa – e che oggi finalmente possiamo portare a compimento”.