Home I lettori ci scrivono Lettera di una maestra laureata SFP

Lettera di una maestra laureata SFP

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Mi piacerebbe poter spiegare ai miei alunni che l’Italia è un paese democratico senza trovarmi in difficoltà quando questi ultimi mi chiedono: “Se siamo in democrazia perché il Governo decide da solo?”.

Mentre spiego loro che non è così, che chi governa agisce per il nostro bene ascoltando le opinioni di tutti, mi ritrovo a pensare che i bambini non hanno tutti i torti.

Un Governo che di fronte allo sciopero di più 650000 insegnanti afferma che “non ci sarà nessun cambiamento di linea” non dimostra molta disponibilità di ascolto.

Noi laureati in Scienze della Formazione Primaria, immatricolati negli anni accademici 2008/09, 2009/10, 2010/11, chiediamo solo di essere ascoltati e considerati; ci sentiamo invisibili agli occhi di chi dovrebbe prestare attenzione ai nostri bisogni e tutelare i nostri diritti.

Siamo infatti docenti che, a seguito della Legge 296/2006, che ha trasformato le Graduatorie Permanenti in Graduatorie ad Esaurimento (GaE), siamo rimasti esclusi da queste per un mero criterio temporale. Il corso di laurea in scienze della formazione primaria, infatti, non ha mutato le proprie caratteristiche mantenendo test di accesso con valore concorsuale e abilitando all’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.

Nonostante successivi adattamenti normativi, avvenuti nel 2008 e nel 2012 gli immatricolati negli anni accademici 2008/09, 2009/10 e 2010/11 che non hanno conseguito il titolo di laurea entro marzo 2012 sono esclusi dalle Graduatorie ad esaurimento e dal piano di assunzioni previsto nel DDL C. 2994.

Un barlume di speranza lo abbiamo avuto con la pubblicazione delle Linee Guida del PD, “La Buona Scuola”, dove, a pagina 28 e a pagina 31 dopo una serie di considerazioni sulla nostra situazione, viene affermato che: “In caso di un numero significativo di rinunce volontarie, il Governo integrerà nel piano di assunzioni straordinarie anche i laureati in Scienze della Formazione Primaria Vecchio Ordinamento (SFPVO) e i c.d. “congelati SISS” che non sono stati inseriti a suo tempo nelle GaE – rispettivamente circa 9000 e circa 500 aspiranti docenti di ruolo”.

Purtroppo, come per magia nel DDL C. 2994 presentato il 27 marzo 2015 siamo scomparsi, tornando nuovamente invisibili, sebbene l’articolo 8, comma 12 richieda : “l’accesso ai ruoli del personale docente, in linea con il dettato costituzionale, avvenga esclusivamente mediante concorsi pubblici nazionali su base regionale per titoli ed esami, con cadenza triennale”; indicando, di fatto, i requisiti posseduti dalla nostra laurea in Scienze della Formazione Primaria vecchio ordinamento: valore concorsuale e abilitante.

Ci preme sottolineare come la nostra assunzione sia in linea con il reale fabbisogno, come per esempio accade per il sostegno. E’ opportuno ricordare, infatti, che la maggior parte dei docenti laureati in SFP Vecchio Ordinamento ha conseguito la specializzazione per l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap (il cosiddetto sostegno), secondo quanto stabilito dall’art. 14, comma 3, della Legge 5 febbraio 1992, n. 104.

Quest’anno, durante le assunzioni a tempo indeterminato su cattedra di sostegno per la Scuola dell’Infanzia e Primaria, il numero di docenti specializzati presenti nelle GaE non è stato sufficiente a soddisfare il numero di richieste. L’ovvia conseguenza è stata l’esaurimento delle GaE sostegno in molte province italiane (per citarne alcune, Venezia, Genova, Mantova, Torino, Sassari e, prima su tutte, Roma), con successivo dirottamento dei posti residui su altri ordini e gradi di scuola o su altre classi di concorso.

Tutto questo è accaduto perché noi docenti con lo stesso percorso accademico, stessa abilitazione e specializzazione non abbiamo potuto accedere al ruolo al pari degli altri colleghi, perché confinati nelle Graduatorie di Istituto (GI).

Continueremo quindi a spiegare ai nostri bambini, ai nostri familiari e a chi come noi crede nel valore non solo della formazione, del merito e della legalità, che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” e che “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Noi ci crediamo e non smetteremo di farlo.